Il bello di fare il Sindaco che si scontra con le difficoltà – alcune assolutamente inedite – di una gestione dove, specie nel paese piccolo, mancano i dirigenti e molto pesa direttamente sulla componente politica. A raccontarlo senza volersi troppo lamentare è Luca Sandonà, Sindaco di Caltrano dal 2019, con l’intenzione di mostrare il rovescio di una medaglia che è la vita di chi è chiamato ad un incarico pubblico e non vuole fermarsi all’ordinaria amministrazione. Una situazione che lo accomuna, in vero, a tante altre piccole realtà dove il Sindaco non smette mai i suoi panni, sette giorni su sette, con un telefono e il campanello di casa quasi a portata di cittadino.
Una bicicletta che si è voluto, potrebbe dire qualcuno neanche troppo maliziosamente, eppure se non ci fosse chi si sacrifica per cifre tutt’altro che appetibili se commisurate all’impegno richiesto, per i Comuni e per i loro cittadini sarebbe un bel guaio.
Solo stando all’ultimo biennio, tra pandemia prima e rincaro dei costi energetici poi, è stato come salire sulle montagne russe senza sapere quanto fosse ripida la discesa: ma a Caltrano, come se non bastasse, nel 2023 si aggiunge un pesante turn over con molte figure storiche a livello uffici che andranno in pensione, compreso il Segretario che dal canto suo gestisce anche i rapporti proprio col personale impiegato: “Abbiamo adesso aperto un bando per un profilo D1 amministrativo contabile” – spiega Sandonà – “ma nei prossimi mesi avremo un cambio che alla fine impatterà sul 50% dell’intero organico e questo non può non avere ripercussioni specie se ci sono opere che devono andare avanti. Io sono presente, grazie anche al prezioso aiuto di una squadra che non ha mai smesso di supportarmi, quotidianamente e non potrebbe essere altrimenti: non ci ho dormito per diverse notti, tra gli altri temi, sul discorso bollette, ma fortunatamente abbiamo trovato una quadra e per quest’anno abbiamo stanziato quanto previsto per il 2022 incrementato di circa il 50% dei maggiori costi che si sono verificati sempre nel corso dell’anno appena concluso. Sperando che basti”.
E se grazie all’oculatezza nella gestione patrimoniale, pur con tutte le fatiche del caso, si può movimentare una coperta che comunque stenta a essere sufficiente per tutto, più complicata risulta appunto la partita dei dipendenti da assumere: “C’è poco da fare: il pubblico non offre gli stipendi del privato e nonostante i bandi la ressa non c’è. Tutti auspichiamo di trovare anche persone valide e capaci, ma la realtà è che è già una fortuna coprire i posti vuoti. Senza contare che, come già accaduto, a volte chi inizia magari poi lascia per un ente più appetibile o un comune più grande e ci troviamo a ripartire da capo”.
Considerazioni che sembrano quasi un appello in un Comune dove, va sottolineato, il clima con i dipendenti è più che positivo e “non solo da questa amministrazione”, ammette con garbo istituzionale il primo cittadino in carica citando, tra gli altri, l’eccellente lavoro svolto dall’attuale ufficio tecnico.
E naturalmente una famiglia solida alle spalle, che il Sindaco nomina solo tra le righe, ma più volte e con dolcezza, un po’ per pudore e un po’ perchè un confine tra vita pubblica e vita privata è bene che ci sia: “Voglio bene a Caltrano e non c’è niente che mi renda più fiero di sentire che le cose funzionino. Poi che si dica che sono stato bravo io conta relativamente” – chiosa -Sandonà – “perchè i nomi passano ma restano i risultati e alla fine contano questi”.
M.Z.