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Caldogno. In arrivo 20 profughe. Il sindaco: ‘E’ inaccettabile’

Venti donne in arrivo a Caldogno dall’Africa: profughe che saranno ospitate prossimamente all’Hotel Marco Polo, in via Roma, nel centro del paese. La voce ha iniziato a rincorrersi insistentemente di bocca in bocca lo scorso fine settimana, fino a giungere anche alle orecchie del sindaco Nicola Ferronato. E il primo cittadino, preoccupato, contrariato e sorpreso per esserne venuto a conoscenza solo in questo modo, si è immediatamente attivato, cercando personalmente riscontri: «Pare che sia tutto vero, che questi arrivi siano già stati definiti e l’accoglienza di queste donne, prevalentemente provenienti dalla Nigeria e dalla Costa d’Avorio, sia già stata concordata tra Prefettura, Hotel Marco Polo e Cooperativa Sociale Con te – spiega il sindaco di Caldogno -. Sono arrabbiatissimo ed indignato, perché non è ammissibile che l’Amministrazione Comunale non sia stata nemmeno avvertita di un fatto così rilevante. Sia chiaro, Caldogno è un paese solidale, che molto ha fatto e molto fa per aiutare chi è in difficoltà. Proprio per questo è ancora più grave che nessuno ci abbia contattato per coinvolgerci in questa iniziativa di accoglienza, imponendoci tempi, numeri e modalità senza nemmeno informarci».

«Se non fossimo stati noi ad accogliere le segnalazioni preoccupate dei nostri concittadini – prosegue il sindaco Ferronato – e a quel punto non avessi alzato il telefono io per chiedere chiarimenti in Prefettura e alla Cooperativa ConTe, saremmo ancora all’oscuro di tutto. Questa è una totale mancanza di rispetto e di considerazione nei confronti del Comune che rappresento, e quindi di tutti i cittadini: siamo stati calpestati. Come si può pretendere che una comunità si presti positivamente all’accoglienza, se gli arrivi vengono imposti e calati dall’alto “di nascosto” in questo modo? Questa non è più una logica di accoglienza, di programmazione condivisa e diffusa sul territorio: diventa il tentativo di risolvere un problema scaricando il barile, senza nemmeno avere la cortesia e la correttezza di avvertire chi, questo peso, si troverà a doverlo portare e gestire. È inaccettabile e inammissibile».