Sentendoli parlare verrebbe da dire: ‘Moretti-Tosi, trova le differenze’.
L’incontro organizzato questa mattina a Breganze dal Gruppo Pensionati di Cna Vicenza avrebbe dovuto vedere schierati i quattro principali candidati a Governatore alle imminenti elezioni regionali. Ma con un Luca Zaia (Lega Nord) che ha declinato l’invito e uno Jacopo Berti (Movimento 5 Stelle) malato, Alessandra Moretti e Flavio Tosi hanno giocato e vinto la partita in solitaria. Uniti su tutti i fronti, nessuno diverbio e nessun tono acceso, accomunati da un’unione di intenti che, se uno dovesse decidere per chi votare, l’unica incertezza sarebbe: voto maschio o femmina?
Grintosa e carica la candidata del Pd, composto e moderato il Sindaco di Verona che, dopo l’allontanamento dalla Lega Nord, ora corre da solo con la sua lista e alcune in appoggio.
Quello che ha stupito la numerosa folla di presenti, che ha riempito il Cinema Verdi fino al Loggione, è stata l’assoluta complicità tra i due candidati tanto che, alla domanda ‘C’è un argomento di importanza regionale sul quale la pensate in maniera diversa?’, Flavio Tosi ha risposto: “Non c’è nulla di negativo nell’avere pensieri simili. Non importa se i temi fondamentali vengono condivisi e affrontati allo stesso modo, gli elettori voteranno le persone, voteranno che ritengono essere più bravo o al limite più simpatico”.
Entrambi dimessi dalla carica europea per dedicarsi con passione all’amministrazione locale, entrambi amministratori di capoluoghi di provincia (Moretti ex vice-Sindaco di Vicenza e Tosi Sindaco di Verona). Solo l’autonomia del Veneto li ha separati un po’. “Il Veneto deve puntare i piedi e far valere il suo ruolo a Roma e in Europa – ha sottolineato Alessandra Moretti – Siamo la gallina dalle uova d’oro del nostro paese, ma dobbiamo stringere alleanze, non creare divisioni. Dobbiamo pretendere senza protestare e imparare ad essere autorevoli. Il Veneto deve uscire dall’isolazionismo”. Secondo Flavio Tosi invece il Veneto deve intraprendere il percorso di unificazione con Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia per acquisire lo statuto speciale. “E’ una mossa costituzionale. Basta che i due terzi della popolazione di un’area ne chiedano l’allargamento e l’unificazione e per legge si può fare. I veneti sono oltre i due terzi, per cui i numeri ci sono già”.
Su tutto il resto, perfetta comunione d’intenti, con da una parte Flavio Tosi che apre un tema e dall’altra Alessandra Moretti che ne fa un’impeccabile chiusura. E viceversa.
“E’ possibile introdurre la ‘legalità’ come materia da studiare a scuola?, ha chiesto il moderatore Paolo Erle su richiesta di Bruna Vincenzi, presidente del Gruppo Pensionati di Cna. Certo che sì. “Il Veneto deve avere una classe politica alla sua altezza – ha continuato Moretti – Non ci sono puri, il Mose ha rovinato la faccia a tutti, ma poi gli scandali ricadono sulle spalle anche di chi fa politica onesta. Serve un sistema che garantisca rigore e soprattutto un controllore che tuteli gli appalti”. Sulla stessa lunghezza d’onda Tosi, che ha approfondito: “Abbiamo il tasso di corruzione più alto nel mondo occidentale e dove c’è una burocrazia complessa, la corruzione prolifera. Le pene per combatterla devono essere serie e certe e gli amministratori condannati devono essere allontanati dai ruoli politici”.
Più lavoro per i giovani un altro tema affrontato e condiviso nel pensiero. Più lavoro per non essere un popolo di migranti, per avere sostentamento e dare opportunità alle nuove generazioni. Progetti studiati a lungo termine e tasse proporzionate. “Lavoriamo più di tutti in Europa – ha spiegato Tosi – ma a causa delle tasse elevatissime e della valuta unica, siamo fuori mercato”. Entrambi d’accordo nell’utilizzare Veneto Sviluppo per supportare il credito ed entrambi d’accordo nel fare progetti importanti (pochi ma buoni) per usare in pieno i 2 miliardi e mezzo che arriveranno in Veneto dall’Europa per essere utilizzati come fondi strutturali per lo sviluppo sociale. “Al momento la Regione non ha un piano sui rifiuti o sull’energia – ha sottolineato Moretti – questo è inaccettabile”.
Sul concetto ‘Sanità’ i due candidati hanno fatto fronte comune parlando quasi all’unisono. Riduzione delle Ulss da 21 a 8 (una per ogni provincia e due a Belluno, che si trova su territorio montano) con chiusura e tagli di uffici amministrativi ma non dei servizi. Potenziamento dello sviluppo tecnologico degli ospedali che, con le nuove disposizioni, hanno posti per acuti, degenze brevi e lungodegenze affidate agli ospedali di comunità o alle famiglie. “Dobbiamo supportare economicamente le famiglie che a loro volta terranno i malati in casa – ha spiegato Tosi – così i costi pubblici per le case di riposo saranno tagliati”. D’accordo anche Moretti che ha rilanciato: “Un veneto su cinque supera i 60 anni. Dobbiamo tagliare i costi e riversare i fondi sui servizi di prossimità”.
Soddisfatta Cinzia Fabris, presidente di Cna Vicenza che, introducendo l’incontro a nome dell’intera categoria, ha sottolineato: “Il Veneto è la locomotiva dell’Italia e deve recuperare il suo valore trainante. Dalla politica non vogliamo promesse, ma fatti concreti”.
Anna Bianchini