l primo a rispondere all’ appello dell’Enpa è stato il sindaco Maurizio Colman che senza mezze misure, in suo perfetto stile, ha detto che sparare fuochi in aria per Capodanno è da incivili. Secondo il primo cittadino di Piovene Rocchette, non dovrebbe essere necessario emettere ordinanze per vietare lo sparo dei botti, ma semplicemente far rispettare un regolamento che già esiste. Ma Colman ha emesso comunque un’ordinanza per dare efficacia ad un regolamento che ritiene importante. Così ha dato mandato alla polizia locale di evitare episodi che possano arrecare disturbo e soprattutto pericolo. La pena pecuniaria va dai 25 alle 500 euro.

‘La questione di civiltà intrinseca a non far esplodere petardi e simili mi sembra così lapalissiana che non dovrebbe nemmeno essere ribadita all’interno di ordinanze – ha dichiarato il sindaco leghista – Se posso dare un consiglio facciamo esplodere i tappi di un buon prosecco veneto, sarà il miglior modo di augurarci un felice 2012 e di aiutare la nostra economia’.
“Sicuramente il rito dei botti di capodanno può trasformarsi in un problema sia per il rumore che per la pericolosità degli stessi. Facciamo quindi un appello al buon senso e al senso civico dei cittadini – sottolinea l’assessore del Comune di Schio Roberto Dall’Aglio – Non vediamo però una reale utilità pratica di fare un’ordinanza in quanto ci sono già sia riferimenti specifici nella normativa nazionale (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) che nei nostri regolamenti comunali di polizia locale e di inquinamento acustico che pongono limiti e divieti. L’impegno, da mettere in campo con la Polizia Locale, sarà quello di vigilare e fare quanto possibile perché la situazione rimanga dentro livelli accettabili, nel rispetto e nella sicurezza della città e dei cittadini”.
Per Gianni Casarotto, sindaco di Thiene, il problema non è quello di emettere un’ordinanaza, ma di farla rispettare. ‘Sono contrario anch’io ai botti di Capodanno – ha detto il primo cittadino thienese – ma significherebbe far stare sulla strada la polizia locale a vigilare. Non ha senso emettere un’ordinanza se poi non riusciamo a farla rispettare. Mi riservo comunque di parlarne con i miei collaboratori – ha concluso Casarotto – per decidere il da farsi’.

di Redazione Thiene on line

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