Non si placano le polemiche sui 600 euro percepiti dai parlamentari e da diversi amministratori e dall’Alto Vicentino c’è chi vuole che saltino fuori nomi e cognomi.
Secondo quanto riportato da Repubblica, i cinque di Montecitorio che avrebbero fatto richiesta del bonus da 600 euro per le partite Iva sarebbero tre deputati della Lega, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva. Ma nella vicenda sarebbero coinvolti addirittura duemila persone, fra assessori regionali, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci. Si allarga lo scandalo sulla vicenda che sta indignando l’Italia, con l’opinione pubblica che non riesce a farsi una ragione del fatto che chi percepisce già uno stipendio da favola da circa 12 mila euro al mese, abbia potuto scendere così in basso da chiedere allo Stato in un momento epocale di crisi, 600 euro che servirebbero a tante famiglie per portare il latte ed il pane sulla tavola per i loro figli. Un’indecenza che è coperta dalla privacy, ma che ha scatenato tante reazioni politiche a Roma, con qualche politico che adesso vuole che saltino fuori i nomi.
Tra questi, la parlamentare di ‘casa nostra’ Silvia Covolo, che non vuole che si faccia di tutta l’erba un fascio e chiede che i destinatari dei 600 euro si facciano avanti per non infangare tutti coloro i quali, invece, svolgono il loro ruolo parlamentare con etica, sacrificio e spesso dovendo abbandonare la precedente professione. Sul suo profilo Facebook, l’esponente della Lega ha scritto: ‘Penso che per colpa di alcuni furbetti, l’intera categoria dei parlamentari non debba essere screditata…Fuori i nomi!’