“Il punto di rottura è stato raggiunto. Con 10 mila 576 immigrati presenti al 14 luglio 2016, in Veneto è stata superata di 99 unità ogni quota sinora imposta formalmente dal Governo. In queste ore sto scrivendo una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, nella quale dirò ufficialmente basta: abbiamo dato con i 514 mila stranieri regolari che il Veneto ha accolto negli anni, abbiamo dato con questi 10 mila 576 immigrati ospitati, due terzi dei quali in realtà sono finti profughi, abbiamo dato, e chissà quale sarà il conto da pagare, con i circa 14 mila fantasmi, arrivati e scomparsi nel nulla, per un totale di quasi 25 mila tra arrivati e presenti. La misura è colma, non siamo più disposti a far pagare ai territori i gravissimi errori di sottovalutazione e improvvisazione commessi dall’Unione Europa e dall’Italia”.

 

Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la sempre più complicata situazione determinata dal continuo flusso di immigrati in Veneto e annuncia un passo, stavolta ufficiale, presso il Governo nazionale.

 

zaia luca“Siccome sapevamo come sarebbe andata a finire – incalza Zaia – dicemmo no sin dal primo riparto nazionale che ci fu imposto. Eravamo e siamo pronti a dire sì ai veri profughi, quelli che fuggono da carestie, guerre, persecuzioni religiose o politiche, ma ormai è chiaro che sono non più di un terzo di quelli che arrivano sulle nostre coste, con un trend nazionale di accoglienza di 66 mila 066 nel 2014, 103 mila 792 nel 2015 e 134 mila 997 solo al 14 luglio 2016. Il crescendo fa pensare sempre di più ad un’invasione, perdipiù gestita da terrorismo e criminalità comune, che ad un’operazione di accoglienza, per quanto confusa”.

 

Con i suoi 10 mila 576 immigrati ospitati, il Veneto è la quarta Regione italiana per numero assoluto, dietro la Lombardia (18 mila 013), la Sicilia (14 mila 140) e vicinissima alla Campania (10 mila 809). In percentuale, si tratta dell’8% (terzo posto con la Campania), dietro alla Lombardia (13%) e alla Sicilia (10%) e davanti a Regioni come Piemonte, Puglia, Lazio, e Toscana (7%), con l’Emilia Romagna al 6%, per arrivare al 4% di Friuli Venezia Giulia e Calabria, al 3% di Liguria, Marche e Sardegna, e al 2% di trentino Alto Adige, Umbria e Molise.

 

“Credo – dice Zaia – che ci sia qualcosa che non quadra anche nei criteri di distribuzione, ma lungi da me l’idea di scatenare una guerra tra vittime, cioè i territori: siamo tutti nella stessa barca, ma da quella barca fatta di diktat prefettizi, di Sindaci di fatto commissariati, di popolazioni locali inascoltate, di idee strampalate come i ‘ghetti’ di Conetta e Bagnoli, di discutibili appalti, il Veneto intende scendere. Questo sto per scrivere a Roma”.

 

“ Pretendiamo rispetto – conclude Zaia –  e non vogliamo più dire ai nostri disoccupati, agli sfrattati per morosità, alle famiglie che faticano a far studiare i loro figli, ai pensionati che finiscono i soldi a metà mese, che per loro 35 euro al giorno non ci possono essere”.

 

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