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Autonomia. Asse Zaia-Bonaccini: ‘Draghi ora batta un colpo’

“Attendiamo dal Governo una risposta, noi i compiti a casa li abbiamo fatti. Draghi batta un colpo”.
Veneto ed Emilia-Romagna accelerano il pressing sul premier perchè sblocchi la partita dell’autonomia. Il governatore Veneto Luca Zaia e il suo collega emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini si sono visti oggi a Venezia e hanno poi lanciato un appello all’esecutivo: vogliono “andare a vedere” la proposta del Governo. “Il presidente del Consiglio sposi e segua questo dossier. Non si torna più indietro, questo è poco ma sicuro”, scandisce Zaia. L’attesa dei governatori è per la legge-quadro sull’autonomia, che metta nero su bianco quanto vagheggiato ormai da quattro differenti governi. “Ci attendiamo una convocazione al più presto. Il tema non avere più soldi, ma più possibilità di programmazione e meno burocrazia”, dice da parte sua Bonaccini. “Crediamo possa essere la volta buona- dice il dem- il gruppo tecnico ha delineato le linee guida per poter partire con la sperimentazione e la ministra Gelmini ha indicato la volontà di partire già nelle prossime settimane”. Per Zaia “abbiamo perso i 24 mesi di Covid, ma ora i tempi sono maturi”. Incoraggia anche l'”attenzione del Quirinale” sull’argomento. Il leghista e il dem si sono incontrati anche su altri argomenti di interesse comune: una “riunione proficua”, la definisce Zaia, che scherza sulla inedita alleanza tra le due Regioni: “Hanno capito tutti che lui è della Lega e io del Pd”. “Guai mettere davanti l’appartenenza politica”, chiosa da parte sua Bonaccini. “Questo rapporto- spiega ancora il presidente del Veneto– si è consolidato in questi mesi, abbiamo affrontato tanti problemi e c’è sempre stata piena sintonia”. Peraltro “siamo due regioni confinanti che condividano una miriade di rapporti. Questa collaborazione diventa sempre più importante”. Oltre che di autonomia, si è parlato di fiere, ciclovie e promozione della costa adriatica settentrionale. Le due regioni sono coinvolte anche dal progetto del Parco del delta del Po (“si può partire già alla fine di quest’anno”, dice in proposito Bonaccini) e dalla battaglia per avere la terza corsia della autostrada A22.