“La giornata di oggi sarà ricordata nella storia perché conferisce, attraverso la Legge approvata in Consiglio regionale, un riconoscimento concreto a tutti quegli uomini e donne della Protezione Civile del Veneto che, di fronte ad una sciagura naturale, come un terremoto o una alluvione, sono i primi ad arrivare sul posto e gli ultimi ad andarsene. Un sistema “eccellente” regionale che, nel tempo, a fronte di una Legge che risale agli anni Ottanta, ha saputo rinnovarsi con atti amministrativi e procedure che, man mano, in caso di emergenza sul territorio, ha collaudato, dimostrandone il buon funzionamento e l’efficacia”
Sono le prime parole che il Presidente della Regione del Veneto ha pronunciato dopo l’approvazione in Consiglio regionale del Progetto di Legge per la Protezione Civile che mette ordine e norma tutti quei provvedimenti amministrativi che sono stati realizzati, negli ultimi anni, per determinare l’organizzazione della PC in Veneto.
“Rinnovo i ringraziamenti che avevo già fatto a tutti i consiglieri quando il Pdl era stato approvato in Commissione. – ha aggiunto l’Assessore regionale alla Protezione Civile – Con l’approvazione della Legge, infatti, abbiamo dimostrato che quando c’è qualcosa di buono per i veneti, riusciamo a condividere e a fare squadra anche se in Consiglio sventolano bandiere di colore differente. La Legge approvata oggi fotografa un sistema esistente che ha già dato ottimi risultati e riscontri durante le emergenze in maniera pratica, perché lo abbiamo sperimentato sul campo. Un sistema, lo ripeto, che è stato definito una eccellenza nazionale dal Presidente Mattarella ai tempi della tempesta Vaia, per cui sarebbe stato paradossale modificarlo in corso d’opera una volta che sappiamo per certo che è validissimo”.
La nuova Legge è stata infatti approvata all’unanimità, elemento significativo di come anche da parte delle opposizioni sia stato apprezzato il lavoro fatto in questi anni a livello regionale.
L’Assessore regionale ha poi ripercorso la storia della Protezione Civile: “Il Sistema di Protezione Civile viene istituito e regolamentato, come Servizio nazionale in Italia, il 24 febbraio con Legge 225 nel 1992 (è stata abrogata e sostituita dal Decreto Legislativo 1/2018). Prima di allora esistevano delle organizzazioni di protezione civile, costituite da semplici cittadini che si attivavano in forma spontanea, volontaria e solidaristica ogni qualvolta scoppiava, sul territorio nazionale, una qualche catastrofe ed emergenza (terremoti, alluvioni, ecc.)”.
“La Legge 225 “inserisce il volontariato tra le componenti e le strutture operative del Servizio Nazionale e stabilisce che deve essere assicurata la più ampia partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni di volontariato di protezione civile nelle attività di previsione, prevenzione e soccorso, in vista o in occasione di calamità naturali”. Sempre nella Legge si evince anche il compito del Servizio nazionale che è quello di “tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e altri eventi calamitosi”.
“Ringrazio di cuore tutti i volontari della Protezione Civile, in particolare del Veneto che, soprattutto durante l’emergenza del COVID-19, hanno rappresentato un fondamentale supporto al sistema sanitario e alla popolazione veneta, in generale, con 380mila giornate uomo dall’inizio della pandemia e oltre 3 milioni di ore di lavoro svolte. Li ringrazio per il lavoro che svolgono sempre con passione e tenacia e professionalità durante le calamità naturali che ci affliggono, come ad esempio gli incendi su cui la Protezione Civile veneta ha dovuto impegnarsi molto nelle scorse settimane”.