Terremoto all’interno del centro destra, dove Christian Azzolin, esponente di Fratelli d’Italia a Thiene, lascia il partito dopo che gli è stato imposto di aderire alla coalizione decisa ‘dall’alto’, a supporto di Manuel Benetti. L’avvocato non ci sta e si smarca dal gruppo, che ipocritamente, a suon di comunicati stampa, che dovrebbero convincere arrogantemente il ‘popolino ignorante e fesso ‘, qualcuno pretende che appaia unito. Il colpo di scena è servito e Azzolin, anzichè piegarsi come il tesserato medio, il militante asservito e senza un briciolo di personalità, li manda tutti a quel paese, con tanto di sputtanamento mediatico. ‘Hanno deciso che Thiene sia un poltronificio, sapevano che Manuel Benetti non era il candidato che ritenevo adatto io, nè il gruppo di persone che mi stanno attorno – sbraita Azzolin nel suo stile crudo, ma coerente – , ma a Vicenza e a livello regionale hanno deciso così ed io dovrei fare finta di niente. Ma con chi credono di avere a che fare? Con degli stupidi asserviti, che solo perchè hanno una tessera di partito devono fare questi capoccia provinciali e regionali? La dignità viene prima di tutto e tutti ed io non ci sto a questo concetto di politica. Hanno deciso, senza conoscere nemmeno Thiene, senza parlare di programmi, di idee, di progetti e di problemi, che dobbiamo correre per Manuel Benetti e pensano che io debba abbassare la testa. Si sbagliano di grosso: sarò un romantico idealista, ma la politica, una elezione comunale non è l’occasione per piazzare bandiere di partito e spartirsi poltrone’.
Se questa è la tempesta che si è abbattuta su Fratelli d’Italia in queste ore, non è migliore la situazione all’interno di Forza Italia, dove la divisione tra Alberto Samperi e Antonio Saccardo ha diviso il partito in due. Samperi è il più forte perchè è ufficialmente il referente thienese, ma in questi anni non ha saputo coltivare una squadra, che ora lo ha abbandonato anche per il suo modo di fare troppo individualistico. Aveva un gruppo composto da persone molto preparate come Corrado Saugo, Domenico Simonato e Umberto D’Anna, ma quel suo non volersi fidare, quel suo agire senza consultare la lista, considerandola solo una portatrice di voti da abbandonare una volta ottenuta la poltrona, lo ha portato a sciogliere un gruppo, che adesso gli sarebbe potuto tornare essenziale per la lista. Tra l’altro, si tratta di persone di orientamento di centro destra, liberali come lui, ma che gli hanno dato forfait , appoggiando Michelusi. Antonio Saccardo, tesserato storico di Forza Italia e fedelissimo di Berlusconi lo ha detto chiaro al leader provinciale Matteo Tosetto, che pensa di prendere in giro la stampa a colpi di comunicati stampa, come se a Thiene le cose non le sapesse nessuno. Tosetto sente costantemente Michelusi, gli ha promesso appoggio, ma non scontenta Samperi, al quale probabilmente sgancerà il simbolo. Sta con il piede in due staffe e che vinca Benetti o Michelusi, potrà dire di aver trionfato in entrambi i casi.
Divisa anche la Lega, tanto per cambiare. C’è chi sostiene Manuel Benetti ed è la fazione capitanata dall’ex sindaco Maria Rita Busetti, ma c’è il fronte di Attilio Schneck, che sebbene lo voterà a testa bassa (non è scontato) , ha mal digerito un nome, che ha tentato strenuamente di sostituire. L’ultimo tentativo è stato quello di Maria Gabriella Strinati, che però è fallito miseramente, dopo che la vicepreside del Corradini e attuale vicesindaco si è ritirata per dedicarsi alla sua vita privata. Davanti a lei, Manuel Benetti avrebbe fatto un passo indietro e con lei, a parte Forza Italia, certo che il centro destra avrebbe corso unito. Ma se Maria Gabriella Strinati non era convinta del ‘minestrone’, al suo sindaco Giovanni Casarotto ha dichiarato candidamente di non esserlo nemmeno di Benetti.
Basta comunicati stampa di bugie: ‘Cca nisciuno è fesso’
Rosa Natalia Bandiera