Un sindaco, che si dice soddisfatto per quanto fatto in dieci anni, che lascia opere di cui si dice orgoglioso, come Il Parco Sud, Nova Thiene, l’Area Ferrarin ed il piano Stazione. Che avrebbe voluto fare di più sul tema Viabilità, a cui chi gli succederà dovrà dedicarsi, chiedendo la collaborazione dei comuni vicini. Giovanni Casarotto è pronto a lasciare lo scettro della città a chi augura già buon lavoro e per il quale si dichiara a disposizione per qualsiasi consiglio o aiuto. ‘Chiunque vincerà deve sapere che ci sarò, ho già contattato anche Manuel Benetti e gli ho augurato in bocca al lupo per questa campagna elettorale, alla fine della quale, è giusto che vinca il migliore, cioè chi farà meglio per Thiene’.
Sindaco Casarotto, la vedo un pò distaccato da questa competizione. E’ giusta la mia sensazione?
Si, è vero. Sto cercando di lasciare che i singoli candidati dimostrino quello che vogliono fare, ciascuno di loro mi conosce e sa che può contare sulla mia persona, sulla mia esperienza e per qualsiasi cosa, senza bandiere politiche, ma solo per il bene della città, che rimane comunque la mia città. Mi dedicherò al volontariato, ma soprattutto, ho voglia di godermi la famiglia, di fare il nonno. I ritmi di un sindaco sono molto intensi e non è stato facile affrontare tutto. La pandemia ha bloccato molti progetti, così come gli eventi di questi dieci anni, che hanno mutato la città in ogni suo aspetto. Voglio che anche il candidato del cosiddetto ‘minestrone’ (ride) adesso dimostri alla città il suo valore autonomamente. Pensi, che non so nemmeno da chi sono composte le liste, nè ho partecipato alle riunioni della coalizione. E’ giusto sia così. E’ il momento che ognuno cammini con le proprie gambe.
Che anni sono stati quelli della sua amministrazione?
I primi cinque anni siamo stati spediti sui progetti, poi, il secondo mandato è stato segnato profondamento dall’emergenza sanitaria, che ci ha costretti a concentrarci sul Sociale. Tante le famiglie da aiutare, padri di famiglia che non potevano essere lasciati soli, ma anche imprenditori e commercianti hanno avuto un estremo bisogno di sostegni. Il Covid ha travolto tutte le sfere della vita dei cittadini, molti problemi l’opinione pubblica non li ha percepiti, ma ci sono stati. Adesso si deve tornare alla normalità, ci sono i fondi del Pnrr da investire, ma non è tutto così semplice perchè in questi anni, gli uffici tecnici hanno perso molte figure che sono indispensabili. I soldi rischiano di tornare allo Stato se non ci sono progetti e so che molti comuni sono in difficoltà.
Unificare tutti gli uffici tecnici, creare un gruppo di lavoro comune dei 13 paesi attorno a Thiene. Io sono per l’unione dei Comuni. Le confesso che in questi dieci anni, ho anche provato a dialogare con qualche sindaco su questo tema, ma vedo troppo campanilismo e l’unico comune che ha mostrato un pò d’apertura è stato quello di Villaverla. Con altri paesi, non c’è il minimo spiraglio. Ripeto: troppo campanilismo. Solo una legge potrebbe affrontare veramente la questione.
Che consigli umani dà al prossimo sindaco di Thiene?
Deve essere umile, deve sapere ascoltare la gente e stare in mezzo ai cittadini. Deve inoltre sapere fare squadra.
A proposito della sua squadra, pensa che in seno a questa abbia compreso davvero tutti?Pensa che qualcuno tra i rappresentanti della sua giunta avrebbe voluto fare il sindaco, candidandosi al posto di Michelusi e lei non lo ha ascoltato veramente?
La prima persona a cui ho chiesto se volesse candidarsi è stata il vicesindaco. Non gliel’ho chiesto solo una volta. Mi è stato risposto che la pandemia l’aveva cambiata, che voleva dedicarsi alla sua famiglia e che era diventata vicepreside del Corradini e che quindi, voleva rispettare il suo impegno con la scuola. Lei quindi, cosa capisce? Che non c’è volontà di candidarsi. Chi vuole fare il sindaco deve essere determinato, deve avere una volontà forte per desiderare quel ruolo perchè oggi, assumersi una responsabilità del genere con i cittadini richiede fermezza.
Natalia Bandiera