È il momento del candidato sindaco Marco Zorzi di uscire a viso aperto e presentare alla cittadinanza ‘Viva Cogollo’, lista civica che fa dell’entusiasmo e delle idee chiare e concrete il suo cavallo di battaglia. Assessore alla cultura nell’attuale amministrazione Calgaro, artigiano, 32 anni, sposato con un figlio, Zorzi colpisce per il suo orgoglio di essere un ‘cogollese doc’ e il suo desiderio di sfatare il mito che vuole Cogollo un paese chiuso e difficile.
Il gruppo di candidati consiglieri di Zorzi, che sarà presentato ufficialmente il 20 marzo al Bocciodromo, spazia tra età e professionalità diverse, tra cui un avvocato, un medico, ingegneri, una psicologa, studenti, sportivi e pensionati. Non mancherà inoltre chi ha già maturato esperienza amministrativa.
Zorzi, lei è l’attuale assessore alla cultura. Possiamo considerare la sua una lista di continuità con l’amministrazione Calgaro?
‘Non intendo certo rinnegare il ‘passato’, ma noi siamo un gruppo di lavoro nuovo, con nuove idee e nuove persone. Mi porto comunque dietro il principio di grande onestà e trasparenza che ha contraddistinto l’amministrazione Calgaro in tutte le scelte fatte’.
Capovilla e Fimbianti hanno già dato il loro parere sulla Valdastico Nord. E il suo?
‘Sono decisamente contrario. Di sicuro per l’impatto ambientale che avrebbe su Cogollo, ma lo sono soprattutto finché non verrà fatta chiarezza da parte degli enti superiori. Per un mio senso di responsabilità non sono convinto su come sono state condotte le cose fino adesso, ci tengo a vederci chiaro negli interessi di tutta la nostra comunità. Ma chiarisco: non siamo estremisti, solo non vogliamo essere bypassati’.
E sul famigerato senso unico in centro paese qual è la sua posizione?
‘Penso che prioritaria per il paese sia la realizzazione di marciapiedi nelle zone di maggior affluenza. È necessaria la messa in sicurezza delle strade per i cittadini, perché Cogollo è un paese che si muove tanto a piedi. In centro ci sono le scuole, le banche, il comune. Dobbiamo pensare poi soprattutto ai bambini’.
Cosa porterà della sua esperienza amministrativa se sarà eletto?
‘Mi sono occupato di eventi culturali ed ho interagito di conseguenza con le varie associazioni del paese. Ho conosciuto moltissime persone che si impegnano solo per il bene del paese, e spero quindi di poter continuare su questa strada. Sono molte le associazioni che vanno coordinate e gli stimoli anche in una comunità così piccola vanno incanalati nella giusta direzione. Se continuerò per questa strada è perché voglio bene a Cogollo, ci vivo e ci lavoro. Per me è importante anche l’immagine del paese’.
Dicono infatti che non sia facile amministrare un paese come Cogollo. L’attaccamento alle contrade è ancora molto forte…
‘Il cogollese è un cittadino che ha molte aspettative e va stimolato. Ha una naturale resistenza iniziale, ma poi si apre quando capisce che sei onesto e motivato dalle più buone intenzioni. Mi irrito quando sento dire ‘Cogollo è un paese morto’. Non è vero. Mi offende come cogollese, perché ci sono veramente tante persone che si impegnano per la comunità’.
Zorzi, comunque vada, cosa augura a Cogollo?
‘Che chi avrà l’incarico di essere sindaco sia una persona responsabile. Come ho già detto c’è bisogno di una particolare sensibilità e di non dare per scontato nulla. Non ultima cosa avere la capacità di unire e di non dimenticare di essere il sindaco di tutti. Se sarò eletto spero che le persone si sentano in dovere di stimolarmi e richiamarmi, se occorre. Voglio essere molto attivo, determinato e a contatto con la gente. Per loro la porta sarà sempre aperta’.
Marta Boriero