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Altovicentino. La Cordata torna a chiedere trasparenza sul project dell’ospedale e fa appello a 32 sindaci

La Cordata torna a farsi sentire in nome di un bene sul quale non accetta compromessi, quello della sanità dell’Alto Vicentino, che giudica gravemente compromesso da un project financing che sta ‘succhiando’ risorse e nessuno si degna di dare spiegazione a quei cittadini, che pagano le tasse, e vorrebbero conoscere gli effetti di un contratto pubblico-privato, che ancora oggi, dopo un fiume di polemiche ‘si vuole nascondere’.

Per questo motivo, gli esponenti de ‘La Cordata’, che non hanno la minima intenzione di abbassare la guardia su quello che è il loro cavallo di battaglia, hanno scritto ai sindaci della Conferenza dell’Ulss 4 per capire se hanno intenzione di vederci chiaro sui dettagli di un project financing che rimane segreto.
Pubblichiamo integralmente la missiva fatta recapitare a tutti i sindaci dell’Alto Vicentino e sarà interessante sapere se qualcuno si degnerà di rispondere ai quesiti che interpretano la volontà di una popolazione, che da anni ormai, si batte per capire cosa c’è dietro quello che è anche oggetto di indagini da parte della magistratura. Ma non è solo l’oscuro contenuto di un contratto il protagonista della lettera mandata ai 32 sindaci, che da giorni , hanno lo scritto in mano.

Servizi che vengono meno, liste d’attesa lunghe, pronto soccorso perennemente intasato e il mistero dei famosi pannelli fotovoltaici, sui quali non è mai stata data spiegazione. Il tutto condensato nelle righe di un appello accorato de ‘La Cordata’, che chiama a raccolta tutti i sindaci in nome di ‘una trasparenza sbandierata sui media e mai realizzata a fatti’.

LETTERA APERTA AI  32 SINDACI DEL COMPRENSORIO ULSS 4 ALTO VICENTINO

Egregio Sig. Sindaco,

In merito ad una precedente istanza depositata presso il Comune di Schio in data 24/01/2014, (protocollo n. 4938) cui l’allora Sindaco di Schio Luigi Dalla Via rispose in data 19/03/2014 (lettera protocollata n. 15747), analizzata attentamente la risposta rilasciata dall’allora Sindaco ai richiedenti, e tenuto conto:

che, il contratto di Project-financing ha legato per i prossimi ventiquattro anni l’ULSS 4 alla società privata Summano Sanità S.r.l.;

che, la società Summano Sanità S.r.l. oltre a svolgere parte attiva alla costruzione del nuovo Polo Ospedaliero unico di Santorso, si è annessa la gestione presente e futura dei servizi non sanitari in forma privatistica;

che, l’importanza dei contenuti dell’istanza depositata e la portata della risposta ricevuta non siano solo prerogativa del Comune di Schio ma dell’intero bacino dei Comuni dell’ULSS 4; che, alcune parti del suddetto contratto risultano tutt’oggi coperte da segreto contrattuale con penalità; che, le risposte pervenute in tal senso sono da reputarsi insoddisfacenti rispetto ai quesiti posti;

che, la D.G. dell’ULSS 4 Avv. Daniela Carraro ha confermato la consegna ai Sindaci dell’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci di copia del Protocollo di Intesa e del contratto di Project Financing; che, come da risposta, vige “espresso obbligo a non comunicare a terzi o divulgare documenti, dati, informazioni che integrano segreti tecnici o commerciali” da parte dei sottoscrittori del Protocollo di Intesa e dai Depositari (ricordiamo che i Sindaci tutti sono Portatori di interessi pubblici o diffusi e hanno un interesse diretto e concreto a venire a conoscenza del contenuto di determinati atti di una situazione giuridicamente tutelata);

che, lo stesso Protocollo è stato a sua volta consegnato ai Capigruppo consiliari del Comune di Schio (e non si sa a chi altri ancora);

che, nonostante ciò, allo stato attuale ancora i cittadini dell’intero bacino dell’ULSS 4 sono totalmente all’oscuro delle parti rilevanti del contratto in questione e che la conoscenza dei documenti deve essere necessaria per curare e difendere i propri interessi (tutela della situazione giuridicamente rilevante);

che, fra le molte incoerenze e incongruenze, il Project Financing includeva l’installazione di 1500 mq di pannelli fotovoltaici e di 750 mq di collettori solari sui piani tetti per l’auto sostentamento energetico della struttura ospedaliera (parzialmente divelti nell’ottobre 2011), ma di fatto oggi scomparsi. In merito a tale questione il Gruppo di pressione “La Cordata” ha già inviato istanza depositata presso il Comune di Schio in data 23/02/2015 e come risposta giunta dalla D.G. dell’ULSS 4 Daniela Carraro si apprende che da ben tre anni sono in corso delle valutazioni tecniche relativamente ad un possibile riutilizzo dei pannelli divelti e che quindi ad oggi non vi è autoproduzione di energia elettrica come il progetto prevedeva; Detto, visto e considerato ciò:

CHIEDIAMO

_ Quale sia lo stato di avanzamento nella presa visione del contratto da parte dei Sindaci;

_ Che la trasparenza annunciata a mezzi stampa e disattesa poi nei fatti dai vincoli di pubblicazione posti nel Protocollo di Intesa sottoscritto da Sindaci e capigruppo consiliari, sia effettivamente rispettata, anche rivedendo i vincoli del protocollo stesso;

_ Di farsi carico di accertare l’effettiva ubicazione dei pannelli disinstallati prendendone visione in prima persona nel luogo in cui questi sono stoccati;

_ Di portare all’ordine del giorno della Conferenza dei Sindaci l’accertamento di un eventuale danno per i contribuenti per tutti questi anni di non funzionamento dell’impianto, ed accertare inoltre eventuali nuovi costi e responsabilità soggettive per le scelte intraprese, come la disinstallazione completa dell’impianto fotovoltaico avvenuta nel 2012 nonostante le nuove normative antincendio citate nella risposta pervenuta siano entrate in vigore solo quattro mesi dopo dalla data in cui alcuni pannelli furono divelti da un temporale (ottobre 2011);

_ Di perseguire i soggetti individuati, nel caso questi siano ritenuti responsabili di avere arrecato con le loro scelte od azioni un qualsiasi danno alla comunità, con tutti i mezzi la legge lo permetta, con denunce formali e costituendosi, ove possibile, parte civile in qualità di ente danneggiato.

“Non vorremo mai che nell’angoscia dell’obbligato silenzio, ormai assordante, si debba un giorno ritrovarsi come complici consapevoli a rimpiangere quel comune senso civico ormai tradito dal non aver potuto, o meglio dal non aver voluto!”
La Cordata