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Alto Vicentino e rischio sismico. 14 Comuni vogliono chiarezza sull’impianto geotermico di Montecchio

Il Progetto di geotermia  che si dovrebbe realizzare a Montecchio Precalcino, mette insieme 14 i comuni che pretendono chiarezza e certezze su quanto può rappresentare un investimento sull’energia pulita, ma che non può mettere a rischio il territorio. Estrarre acqua calda dal suolo va bene, purchè con il movimento conseguente all’operazione non si comprometta un terreno sul quale sorgono case e strutture. Un rischio sismico, che va calcolato e sul quale i primi cittadini chiedono attenzione da parte di Provincia e Regione perchè il progetto non passi con troppa facilità. E su questo non vogliono compromessi, a costo di bloccare l’opera con qualsiasi mezzo a loro disposizione.

La centrale dovrebbe sorgere nella frazione di Levà a Montecchio Precalcino – è stato spiegato nel corso della conferenza stampa, capitanata dai sindaci Parisotto e Ruggero Gonzo di Villaverla –  coinvolgendo però un territorio più vasto. Il progetto da circa 15 milioni di euro prevede la costruzione di due pozzi geotermici per sfruttare il calore dell’acqua pompata da oltre 4mila metri sotto terra e produrre energia elettrica pulita.

Un progetto che evidentemente non è piaciuto ai primi cittadini del territorio, che hanno preso posizione per esprimere contrarietà.’Non siamo contrari a progetti innovativi per il nostro territorio – hanno sottolineato – ma alle eventuali conseguenze che questa operazione potrebbe comportare e se non prima ci verrà assicurato dagli esperti, che non ci saranno conseguenze sismiche, non lo lasceremo passare. I cittadini vanno tutelati’.

Gli amministratori di Breganze, Caldogno, Carrè, Dueville, Isola Vicentina, Malo, Marano Vicentino, Sandrigo, Sarcedo, Thiene, Villaverla, Zanè, Zugliano e della stessa Montecchio Precalcino hanno sottoscritto un documento nel quale spiegano le loro motivazioni sulla spinosa questione.

Siamo a favore di tutte le forme di energia rinnovabile e del loro relativo sfruttamento – si legge nel documento – a patto che questo sia compatibile e sostenibile col territorio circostante. Non siamo affetti dalla sindrome del cosiddetto Nimby (not in my back-yard, non nel mio cortile) per cui ci mettiamo di traverso a qualsiasi progetto innovativo che viene proposto. Il fatto è che questo progetto non è compatibile con le caratteristiche geologiche del nostro territorio. I rischi connessi allo sfruttamento della risorsa geotermica nelle nostre zone, dove è nota la presenza di una faglia sismogenetica di potenziale elevato (6.6 gradi Richter) sono ineludibili e non quantificabili nemmeno dopo la perforazione per scopi di ricerca che dovrebbe migliorare la conoscenza del sottosuolo. Lo dicono importanti esperti di geologia, e addirittura gli stessi proponenti non escludono i rischi derivanti dall’alterazione del campo di pressione del sottosuolo”.

La presa dei posizione degli amministratori dell’Alto Vicentino mira a negare la concessione al permesso di ricerca di risorse geotermiche nel Comune di Montecchio Precalcino, presentato dalla ditta Lifenergy srl.

Nella mancanza di certezze e sicurezze deve valere un ineccepibile principio di precauzione – sottoscrivono i sindaci – Non possiamo permetterci di rischiare sulla pelle dei nostri cittadini. Rischi per la salute umana, ma anche per le infrastrutture e le abitazioni che costellano il nostro territorio, densamente abitato e già ampiamente sfruttato. Senza voler nemmeno prendere in considerazione scenari apocalittici e catastrofistici, chi pagherebbe i danni che una sismicità di basso e medio magnitudo (quasi sempre connessa allo sfruttamento geotermico profondo) causerebbe alle abitazioni e alla infrastrutture? Di nuovi rischi facciamo volentieri a meno. Ne abbiamo abbastanza sul nostro territorio se pensiamo alle discariche Corsea e Vianelle, al rischio idraulico e alla contaminazione delle falde. Per quanto riguarda il rischio sismico – conclude il documento firmato dai 14 comuni – ne facciamo volentieri a meno”.