Stanca di stare a guardare ha deciso di buttarsi nella politica con un ruolo di primo piano. Il suo mito è Massimo Bitonci, il Sindaco di Padova dal polso di ferro.
Adelina Putin, nota dj dell’Alto Vicentino, già impegnata nella lista di Gildo Capovilla, candidato primo cittadino a Cogollo, ha deciso di fare il salto nella politica regionale ‘adescata’ da Sergio Berlato che l’ha voluta nella sua lista di Fratelli d’Italia a sostegno del governatore uscente Luca Zaia.
L’avvenente e carismatica Adelina ritiene che sia ora di smetterla di mantenere una posizione passiva nella politica che oggi va di moda criticare comodamente dalla tastiera del pc. “Serve mettersi in gioco e rompere le scatole – ha detto – e battersi sempre per le proprie idee”.
Una portavoce del popolo dell’Alto Vicentino è quello che vuole essere la nota speaker radiofonica, che con ben due profili Facebook riesce ad ammaliare e coinvolgere centinaia di giovani e non solo.
Adelina, non è la prima volta che scende in politica.
Anni fa ero in lista con Valter Orsi, l’attuale Sindaco di Schio. Una persona che apprezzo molto, forte e capace di far valere il suo pensiero.
E’ il suo amministratore preferito?
No, lo stimo moltissimo, ma il mio leader preferito è Massimo Bitonci, il Sindaco di Padova.
Lei è candidata anche a Cogollo, con Gildo Capovilla. La politica le piace parecchio quindi?
La politica mi è sempre piaciuta e l’ho sempre seguita. Questa volta ho deciso di lanciarmi nella sfida anche a livello regionale perché sono stanca di commentare passivamente e non agire. Sono stanca di veder trattare il popolo così. Veniamo sfruttati e non c’è rispetto per i cittadini. Sono la classica italiana stanca dei suoi politici.
Qual è il valore che potrebbe portare in seno alla Regione Veneto?
Posso dare la voce a chi non parla mai. Sono una figura mediatica e attraverso me molte persone hanno la possibilità di far valere i loro pensieri. Posso dare un valore di freschezza alla partecipazione. Io non ho agganci politici, sono esattamente come mi si vede. L’abito fa il monaco e io sono esattamente così: grintosa, una guerriera selvatica. Adelina significa proprio ‘donna guerriera’ e infatti io voglio combattere per i miei valori e per tutti quelli che li condividono.
Pensa che avrà successo in queste elezioni?
Spero di avere lo stesso successo che ho a livello mediatico. Fratelli d’Italia purtroppo è un partito che nei media passa un po’ in sordina. Le dichiarazioni di Giorgia Meloni non sono mai in primo piano. C’è bisogno di visibilità.
Che cosa serve in politica per cambiare le cose?
C’è bisogno di sovversione. Le mediazioni non servono più e i politici tradizionali hanno fallito. Ci hanno ridotto alla fame perché chi è seduto in poltrona sta attento a non perderla e gode nel poter rubare.
Che cosa chiederebbe a un politico tradizionale così su piedi?
Chiederei: ma quanto soldi vuoi? Quanti soldi ti servono? Perché siete così ingordi? Una volta che avete uno stipendio di lusso e magari avete sistemato la famiglia e i figli, cos’altro volete da noi? Perché volete ancora di più? Questo chiederei, perché i privilegi della politica mi indignano. Ci sono anche brave persone, ci mancherebbe, ma sono troppo poche.
Che cosa pensa di queste prossime elezioni regionali?
Penso che scegliere il 31 maggio sia sbagliato. Alessandra Moretti è il nulla, Flasio Tosi non è pervenuto. Luca Zaia è vicino al popolo, per questo lo sostengo.
Quale sarebbe una delle prime cose per le quali si batterebbe una volta a Venezia?
Farei di tutto perché il Veneto chiudesse i rubinetti e smettesse di pagare le tasse a Roma. Bisogna farsi rispettare e dare i soldi a chi li merita.
Parla anche di immigrazione in questo caso?
Se parliamo di immigrazione voglio sottolineare che gli sbarchi sono colpa di chi sta al governo, che non fa nulla per impedirli. Ma il mio era un discorso generale. Dobbiamo fare una lista a livello di importanza su chi deve essere tutelato. Nel nostro caso prima ci sono gli italiani e le persone che lavorano per costruire. Dobbiamo aiutare loro, non chi si dà da fare per distruggere.
Anna Bianchini