Il progetto della Valdastico Nord tutto da rifare? Un’ipotesi che potrebbe reggere se prendesse piede la ‘variante Cogollo’. “Votata all’unanimità mercoledì scorso, dai tecnici regionali della commissione Via”, come conferma il sindaco Gildo Capovilla che era presente alla riunione.
I documenti, a quanto pare, li hanno visti solo gli ‘addetti ai lavori’. “In questo senso non c’è alcun riscontro, dicono siano segretati, ma perché? – commenta il pentastellato Luca Canale che da sempre, si batte per il no al progetto – Sarei favorevole alla variante, perché significherebbe allungare di anni tutta la questione, con una progettazione da rifare”.
Di fatto la Regione appoggia lo spostamento del casello di Cogollo e le carte del prolungamento della A31 approderanno a Roma, per l’esame finale. Nel dossier, a quanto pare, anche altre nuove ipotesi. Come l’idea di una galleria, per ‘bypassare’ la traslazione del casello, se quest’ultima non si rivelasse fattibile.
Mentre la questione vola verso la Capitale nell’alto vicentino c’è chi, ora più che mai, è convinto che il corridoio veneto-trentino venga fatto. Il leghista Maurizio Colman, consigliere regionale, è sempre stato assolutamente favorevole ad un’opera fortemente discussa.
Consigliere, la classica domanda: ‘a che punto siamo con Trento’? Possiamo parlare di svolta?
Ad oggi le imminenti elezioni trentine vedono sfidarsi molteplici candidati, ma tra i più papabili di vittoria ci sono Fugatti e Rossi, entrambi favorevoli ad una prosecuzione a nord dell’arteria che per adesso si conclude nel mio comune. Dal punto di vista programmatorio l’ammorbidimento dei trentini permette di ripensare la mobilità. La prosecuzione dei lavori di realizzazione della Pedemontana, che consentiranno di aprirne un primo tratto già entro fine anno, dimostrano inoltre che anche le grandi opere alle nostre latitudini vengono concluse ed autorizza ad affermare che una volta connessa con la A31 potrà creare una positiva sinergia tra questi due corridoi viabilistici.
Quindi rimangono solamente i 5 stelle contrari a quest’opera?
Personalmente più che contrarietà vedo scetticismo. Ancora adesso capita di sentire frasi del tipo ‘inutile discutere tanto non la faranno mai’. Invece io sono convinto che finalmente ci siano le condizioni affinché vi sia un collegamento diretto tra Veneto e Trentino e un nuovo corridoio situato in provincia di Vicenza può diventare realtà.
Non dimentichiamo i comitati locali che da sempre si mettono ‘di traverso’
Arrivano tardi, ormai la partita è tra la società che gestisce la A4 ed il Governo.
Dal suo punto di vista che cosa non vogliono capire?Penso che il loro accanimento nei confronti di questa arteria sia più ideologico e utile a riempire le loro vuote serate autunnali con riunioni e manifestazioni che non realmente motivato. La dimostrazione di questo è che poi sono gli stessi che sono contrari alla TAV, Al Dal Molin, e via manifestando.
Hanno però il loro seguito tra i cittadini, e molti la pensano come loro
Si propongono come baluardi di un ambientalismo da ‘figli dei fiori’ proponendo modelli di sviluppo che l’Alto Vicentino ha ormai abbandonato, oppure reinterpretato in chiave moderna. Dimostrazione ne sia che quando ho fatto incontrare i sindaci dei comuni montani e il ministro Erika Stefani per parlare di investimenti per lo sviluppo del territorio si sono presentati con il loro corredo di sandali e marsupi con attaccate le bandiere della pace. Siamo in democrazia, quindi liberissimi di manifestare, ma ritengo siano persone, mi permetta la metafora, che guardano il futuro usando lo specchietto retrovisore. A questo punto voglio proseguire con un ragionamento.
Che ragionamento?
Se questi comitati avessero veramente una prospettiva di crescita e di sviluppo dovrebbero abbracciare almeno il progetto della TAV, e invece anche in questo caso sempre le solite persone, le stesse che hanno brandito la bandiera del No Dal Molin, dicono no anche alla TAV. Invece per il nostro Veneto è fondamentale che questa importante opera ferroviaria sia realizzata, perché porta con sè il quadruplicamento dei binari nella tratta veneta del percorso Milano-Venezia. Oggi, e lo dice chi come me prende il treno più volte alla settimana, è praticamente impossibile riuscire ad evitare i ritardi a causa della presenza di un unico binario dove viaggiano merci e persone e dove un qualsiasi inconveniente si riverbera, generando ritardi su tutti i convogli in transito.
Quindi la prospettiva di sviluppo del territorio non può essere legata esclusivamente alla realizzazione della Valdastico Nord
Certo che no. La mia speranza è che si riesca ad instaurare in tutti gli attori che hanno responsabilità politico-amministrativa una fiducia di crescita del nostro territorio. Questo rinnovato sentimento deve necessariamente poggiare su reti di trasporto innovative e diversificate le quali migliorano le performance economiche e contemporaneamente la qualità della vita.
Paola Viero