Il servizio scopa sta raccogliendo gli ultimi ‘superstiti’ di questa 6° partecipatissima Trans d’Havet, ultramaratona delle Piccole dolomiti di fama internazionale partita da Piovene Rocchette venerdì a mezzanotte, nella quale si sono sfidati ben 550 iscritti, 350 dei quali nel percorso lungo di 80 chilometri per 5.500 metri di dislivello positivo che ha come conclusione Valdagno.
A tagliare per primo il traguardo alle 10 è stato il valdagnese Hans Paul Pizzinini (Vicenza Marathon) in 10:09:04, già terzo nel 2016, seguito da Mirko Miotto (Tornado), atleta di Valdobbiadene, e dal trevigiano Fabio Di Giacomo (Runners Valbossa Azzate), che firma il terzo posto.
Prima tra le donne si è piazzata l’atleta vicentina Francesca Pretto (Summano Cobras) con 12:05:41, che ha tagliato il traguardo in lacrime per la gioia, già vincitrice a marzo dell’Ultrabericus (65 km). Piazza d’onore per Mariangela Boschetto (Durona Team), mentre il terzo gradino del podio è andato in accoppiata alle mitiche sorelle Alessandra e Federica Boifava (Rari Nantes Marostica), favorite di sempre, la prima vittima lo scorso anno di una brutta caduta.
Per quanto riguarda la gara Marathon, la cui starting line era fissata a Pian delle Fugazze alle 9 di stamattina, si è classificato primo il trentino Luca Mioni (Team Noene Italia) con 3:42:29, seguito da Francesco Lorenzi (Vicenza Marathon) e dal ‘golden boy’ Mirko Cocco. Nella gara rosa si sono classificate parimerito Giulia Vinco e Giulia Gallo (G.P. Avis Polisportiva Malavicina). Terzo gradino del podio per la lituana Kristina Aluzaite.
La gara Ultra ha visto fin dalle prime battute un ispirato Francesco Rigodanza (Team Spiritotrail) mettersi a fare il ‘capogita’. È suo infatti il primo passaggio a Passo Xomo attorno alle 3.20 del mattino, poi… la crisi. L’atleta vicentino perde colpi ed è costretto a cedere e a fermarsi per un bel po’. Ad approfittarne a quel punto è il valdagnese Hans Paul Pizzinini, già terzo lo scorso anno, che ingrana la marcia giusta e macina metri e secondi fondamentali a distanziarlo dai diretti rivali. A fare da inseguitori ci sono infatti Mirko Miotto, Marco Bonfante e Fabio Di Giacomo. Al transito all’Alpe di Campogrosso il distacco è già di 21′, importante ma non certo impossibile da rinserrare, soprattutto con le discese che attendono i runners nel Vallone di Campobrun e poi da Cima Marana. Bonfante cede un po’ di spazio e Miotto e Di Giacomo lo superano per cercare di farsi sotto ad un Pizzinini che non dà segno di cedimenti. È infatti sempre lui a scollinare a Bocchetta Fondi e, poco dopo, sulla ‘Cima Coppi’ del Rifugio Fraccaroli. Il suo ritmo concentrato e costante non accenna a calmarsi, ma dietro non ci sono degli sbarbatelli del pianeta trail e al check point di Sella di Campetto Miotto si riprende qualche minuto, quasi a voler tentare il tutto e per tutto sulla picchiata che da Cima Marana conduce sul traguardo di Valdagno. Il piano non riesce e Pizzinini ha ancora la riserva di energie sufficiente a farlo sfilare anche sugli ultimi chilometri fino a tagliare in solitaria il traguardo nel cuore della sua città, accolto da amici e famigliari. Alla resa dei conti il suo è anche un super tempo, chiuso a 10:09:04. A circa un quarto d’ora lo segue a quel punto il valdobbiadenese Mirko Miotto (10:24:56) e del varesino Fabio Di Giacomo (10:50:02), rallentato anche da una serie di vistose escoriazioni alle ginocchia, esito di una caduta nella discesa da Cima Marana.
Per quanto riguarda la gara Ultra femminile, se la testa della corsa è stata messa in chiaro fin da subito, con l’architetto Francesca Pretto intenta prima a progettare e poi a realizzare a suon di lunghe falcate la sua vittoria con il tempo di 12:05:41 che le vale anche il nono posto assoluto in classifica. A dare spettacolo tuttavia ci pensano le sue inseguitrici con Isabella Lucchini, l’accoppiata della Boifava sisters, quindi Marta Cunico ed Elisa Bordin. Sono loro a reggere il confronto nella prima parte di gara, poi a Campogrosso, con la Pretto che sgasa a tutta, Alessandra e Federica Boifava riescono a portarsi sotto alla Lucchini, superandola e quindi gettandosi a rubare minuti all’ormai irraggiungibile lepre-Pretto. Nel frattempo, dalle retrovie, spunta anche Mary Boschetto, ottava al transito a Passo Xomo, quindi settima a Campogrosso. La Boschetto accelera decisa ad essere in tutto e per tutto della partita e a Sella di Campetto la quarta piazza è tutta sua. Il colpo gobbo lo gioca però nella ripida e insidiosa discesa di Marana, dove prima prende in un sol colpo le due Boifava e le supera per lanciarsi verso un meritato secondo posto sul gradino del podio, fermando il cronometro a 13:30:34, quasi mezz’ora dopo l’arrivo della Pretto. A poco meno di 3′ chiudono parimerito anche Alessandra e Federica Boifava (13:33:32).
Nella Marathon al via è il ‘golden boy’ Mirko Cocco (Team Tornado) a far la voce grossa e a mettersi davanti a tutti, tenuto però a bada da Francesco Lorenzi (Vicenza Marathon), sempre più a suo agio nelle gare trail dopo anni di corsa su strada, Alberto Ferretto (ASD Skylakes), Gianmarco Zecchin (Durona Team) e Marco Fochesato (Facerunners), uno che invece ha deciso di smezzarsi tra ruote fine e trail. Lorenzi scala bene le pendenze verso Bocchetta Fondi e riesce a scalzare Cocco, inseguito da un arrembante Luca Miori (Team Noene), secondo a marcare cartella proprio a Bocchetta Fondi. Al Rifugio Fraccaroli la gara sembra per un momento già ipotecata, ma al trentino Miori manca da giocare l’asso tenuto in serbo fino a quasi la fine. Prima insegue Lorenzi, poi lo avvicina e, infine, si getta in discesa e lo supera nei chilometri finali. Non ha nemmeno tempo di guardarsi indietro che il nastro all’arrivo è lì a sventolare solo per lui. Sul tragurdo Miori chiude in 3:42:29, davanti a Lorenzi (3:49:59) e a Mirko Cocco (3:55:58), bravo a reggere le bordate degli avversari e poi a filare via.
Al femminile, infine, Giulia Gallo prende in fretta il controllo della gara, tenuto sotto stretta sorveglianza prima da Sabrina Roncaglia (A.A.A. Malo), Kristina Aluzaite e Silvia Dalla Costa. Passato Campogrosso però la Gallo si compatta con Giulia Vinco (G.P. Avis Polisportiva Malavicina) e le due iniziano a far mangiare la polvere alle avversarie. A Cima Marana sono loro davanti ancora e per la lituana Aluzaite, che supera la Ronchaglia, è a quel punto impossibile rifarsi sotto. A Valdagno le due chiudono pari merito con il tempo di 4:44:19, mentre la Aluzaite fissa il suo cronometro a 5:24:37.
Il pubblico nel frattempo rimane assiepato attorno all’arrivo per applaudire i concorrenti che, come da tradizione, sfileranno sull’arrivo di Piazza del Comune a Valdagno fino a sera inoltrata. Alle 18.00 si andrà invece alle premiazioni e all’assegnazione anche dei due trofei speciali intitolati ad Oriano Dal Molin e Cristina Castagna. Il primo titolo, assegnato ai primi a transitare sul Monte Novegno, va nelle mani di Francesco Rigodanza (Team Spiritotrail) e a Francesca Pretto (Summano Cobras). La Pretto poi si assicura anche il trofeo intitolato a Cristina Castagna, assegnato invece ai primi a transitare al Rifugio Fraccaroli. In campo maschile si aggiudica il trofeo Hans Paul Pizzinini.
Ma.Bo.
Info: www.transdhavet.it
Facebook: Trans D’Havet
a cura dell’Ufficio Stampa del Comune di Valdagno