Da mezzo secolo ogni giorno alza la serranda del suo negozio a Piovene Rocchette, s’infila il camice bianco e aspetta i suoi clienti. La sua una vita vissuta a guardare negli occhi degli altri, che l’Aio, associazione italiano ottici, di Firenze ha premiato per i suoi 50 anni di attività ininterrotta. “Ma la nostra storia comincia ben prima, nel ‘38 a Schio, col negozio di foto-ottica di papà”, spiega il maestro ottico Giorgio Pietrobelli “e oggi con mio figlio Luigi siamo alla terza generazione”.
Ma non solo, in casa Pietrobelli il riconoscimento è stato doppio: oltre al premio per i 50 anni da ottico, Giorgio Pietrobelli è tornato a Piovene con un’altra targa: “Quella di ‘negozio storico’, premiando gli 84 anni di attività che stiamo portando avanti”. Fresco di premio Giorgio ammette che un tale traguardo non avrebbe potuto tagliare se al suo fianco non avesse avuto la moglie Maddalena. “Col diploma di ottico conseguito nel ‘72, e lavorando nel negozio di Schio, è stato con Maddalena che ho deciso di aprire una succursale a Piovene il 1° aprile del ‘75-racconta Giorgio- Eravamo ancora ‘morosi’ ma con le idee chiare”. E anche con quel pizzico di audacia che spesso alza i paletti della scommessa di una vita. “Che abbiamo vinto, e alla grande, tanto che il nostro negozio è diventato la sede principale dell’attività. Il tutto vincendo anche su di una concorrenza che vende occhiali a pochi soldi, di produzione industriale e che quindi non rispondono alle esigenze personali-continua il neo premiato, riavvolgendo il nastro dei ricordi-Siamo partiti da zero. Ma zero proprio. Ma avevamo dalla nostra la voglia di farcela e di soddisfare i bisogni dei nostri clienti”. E anche un pizzico di fortuna, che vestiva i panni di un rappresentante trentino che la sera prima consegnò uno scatolone con dei modelli di occhiali da esporre in negozio. “Da lì partì tutto. Ben presto diventammo un punto di riferimento non solo per chi abitava a Piovene Rocchette, ma per tutta la vallata”.
Empatico a dismisura e col sorriso che spunta sotto ai baffi, Giorgio guarda con complicità la moglie. “Maddalena è la memoria storica del nostro negozio-racconta-Mentre io ho il mio bel da fare tra lenti e misurazioni, lei accoglie i clienti e li ascolta. Cosa cercano, cosa vogliono e poi, con la sua proverbiale schiettezza, li guida nella scelta più giusta per loro”. Un duo che parla una sola lingua: quella del lavoro fatto di dedizione e professionalità. “Che non conosce orari, perché il lavoro te lo porti a casa, discutendo e pensando assieme-non manca di precisare Giorgio-Ma il tempo ci ha dato ragione, portandoci i frutti del nostro lavoro. Alla fine avevamo bisogno di una mano in negozio e così, nel 2007, è venuta a lavorare con noi mia cognata Roberta. E poi, nel 2017, la grande sorpresa che ci ha fatto nostro figlio Luigi: all’epoca era un informatico con un’ottima posizione in un’azienda-racconta-Un giorno è tornato a casa e ci ha chiesto se poteva entrare nell’attività di famiglia”. Una decisione di petto, lì dove pulsa il cuore di ognuno, che Luigi spiega così: “Sapevo che futuro solido mi si stava prospettando via da casa ma sapevo anche cosa stavo lasciando”. Un ritorno fatto come si deve, studiando a Bologna e diventando ottico, “e poi la specializzazione in optometria- sottolinea Luigi-ma prima i miei genitori avevano deciso di farmi fare un anno di prova e di questo li ringrazio: ho capito che ero sulla strada giusta. Una svolta di vita che può essere vista come un salto nel nuovo ma che, col senno di poi, mi sta realizzando-spiega ancora Luigi-. Cerco di trattare ogni cliente come vorrei essere trattato io e, di fronte al cliente, spiego per filo e per segno cosa gli serve. Insomma, i nostri clienti escono dal negozio non solo con una vista migliore ma anche formati nella loro specifica esigenza”.
di Redazione Altovicentinonline