Si alzano i toni della campagna elettorale regionale nell’Alto Vicentino e a scendere in campo per difendere la sua posizione è Maurizio Colman, consigliere uscente e ricandidato nella lista di Matteo Salvini, che risponde al sindaco di Schio Valter Orsi, che lo aveva accusato apertamente di essere “assenteista e di non avere fatto nulla per la città e il territorio”.

Colman considera quello di Orsi un “attacco frontale”, ma non ci sta a prendersi del lavativo, di quello cioè che siede a Palazzo Ferro Fini per opportunità personale percependo un lauto stipendio senza fare nulla per il territorio.

“La mia percentuale di votazione in consiglio regionale è 96,25% – ha sottolineato – Oltre a votare per il Veneto intero ho anche portato a casa risultati per la nostra zona. Non è vero nemmeno che non mi sono mai fatto sentire, certo, non sono il tipo che chiama per salutare o fare le coccole”.

A testimonianza di alcune delle attività svolte, il consigliere invia qualche screen shot di corrispondenza con alcuni amministratori e stila un resoconto di finanziamenti ottenuti per l’Alto Vicentino: “A titolo di esempio, ci sono una serie di pratiche che ho seguito e che hanno avuto ricadute positive sul territorio, magari con piccole cifre suddivise in tre tranches annuali, che solitamente i Comuni non sono disposti a garantire”.

Si tratta di 40mila euro di finanziamenti per attività culturali e 10mila per l’identità veneta in provincia di Vicenza, che nell’Alto Vicentino corrispondono a 2.800 euro per Tonezza del Cimone, 5mila per Thiene, 10mila per Breganze, 2mila a Carrè, altri 2mila a Chiuppano, 500 a Schio e 3mila  ad Arsiero. A questo rivendica attività diretta per garantire coinvolgimento dei Comuni nella pianificazione dei centri commerciali e per contrastare la ludopatia.

Ma non è tutto, rivendica Colman, che ritiene indispensabile valutare il suo lavoro non solo rivolto al territorio, ma nell’ottica globale della Regione.

A questo proposito risponde in merito alle accuse di non essere stato presente durante l’emergenza relativa alla tempesta Vaia e al Covid. Situazioni per le quali Orsi ha sottolineato “l’abbandono della politica regionale”, ma secondo Colman “le cose non stanno così. Sia per Vaia che per il covid, la Regione ha stanziato fondi per interventi sia emergenziali che di prevenzione – ha spiegato – Io li ho votati. Si tratta di 1.746 cantieri per 500 milioni di euro, opere idrauliche e forestali. Per il covid la regione ha stanziato quasi 13 milioni di euro a sostegno delle famiglie e 200 a favore delle aziende”.

Colman rigetta le accuse anche sul declino (innegabile) della Sanità locale, passata nel giro di pochi dall’eccellenza della Ulss 4 ad un malcontento dilagante con la Ulss 7, sostenendo che la colpa è della carenza dei medici ed escludendo, di consegnuenza, ogni responsabilità a livello regionale. “La necessità di riformulare le schede ospedaliere è nata dal governo Renzi con il DM70 – ha sottolineato – Io mi sono fatto portavoce delle istanze dei sindaci dopo averli incontrati, ma non si può dare concretezza alle schede quando c’è penuria di personale”.

Colman rispedisce in sintesi la critica al mittente. E per quanto riguarda la richiesta di Orsi di un incontro pubblico per spiegare alla cittadinanza il lavoro svolto dal 2018 ad oggi Colman replica: “Ho un’agenda molto fitta, c’è poco tempo da qui alla data delle elezioni, provo a controllare se ho tempo ma non credo di farcela”.

A.B.

 

Regionali. L’affondo di Orsi ai consiglieri: “Non avete fatto nulla, non chiedete voti”

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