Ha una vita tutta da scrivere con i suoi 19 anni, la sua voglia di vivere e quei riccioli neri che soffoca sotto il casco.
Il piovenese Andrea Verona, classe 1999, fresco diplomato all’Itis in Automazione, è un bravo ragazzo come tanti ma con una passione inarrestabile che nel 2017 lo ha portato al vertice assoluto della categoria Enduro Youth, conquistando il titolo mondiale in Portogallo con la sua TM 125 2t.
Non certo grazie al caso, ma ai sacrifici che fa da 15 anni e alla sua determinazione ad essere il più bravo. E, ovviamente, quest’anno ha tutta l’intenzione di rinnovare il primato, in un mondiale combattuto che si svolge in 7 diversi stati europei.
Andrea, la domanda è banale ma dovuta: come è nata la passione per la moto?
‘L’ho sempre avuta fin da piccolo, me l’ha trasmessa mio padre… correva anche lui. La prima moto l’ho avuta a 3 anni, e da allora non ho più smesso di andarci. Fino al titolo mondiale che ho conseguito lo scorso anno. E’ stato un sogno che si è realizzato’.
Un risultato che immagino abbia comportato del sacrificio…
‘E’ la passione che è fondamentale in questa disciplina, ed è quella che ti porta a fare i sacrifici necessari per raggiungere i risultati. Negli anni, devo dire il vero, ho fatto moltissime rinunce, ma se la passione ti porta avanti non sono difficili da digerire. Le ho fatte volentieri perché il mio obiettivo è sempre stato quello di puntare più in alto possibile. Non ci si deve lasciar scappare niente, ogni lasciata è persa’.
Come ti senti di fronte agli altri ragazzi? Diverso, più fortunato?
‘Sono sicuramente diverso dai miei coetanei in quanto la vita che ho sempre fatto non è quella di un ragazzo normale… mi ritengo sì più fortunato degli altri. Ho avuto la possibilità fin da piccolo di fare quello che mi è sempre piaciuto. Ciò comporta comunque un impegno fuori del normale’.
Ma com’è l’Andrea ‘quotidiano’, cosa gli piace?
‘Mi piace molto mangiare, adoro la pizza! Ma mi piace anche viaggiare, e grazie a questo sport posso farlo spesso. E poi mi piacciono gli animali, a casa ho un gatto’.
Pensa a te tra 10 anni.. come ti vedi?
‘Le variabili sono molte… 10 anni sono davvero tanti da prevedere! Ma spero di essere nel pieno della mia carriera, e avere alle spalle quello che adesso sto sognando’
Marta Boriero