Si avvicina a passi da gigante il referendum popolare riservato ai cittadini di Carrè e Chiuppano dal quale potrebbe nascere il nuovo comune di Colbregonza, nuova entità amministrativa con un solo sindaco e due centri storici a pochi chilometri di distanza.

Col 16 dicembre alle porte le due amministrazioni di Davide Mattei e Giuseppe Panozzo scagliano le migliori frecce dal proprio arco ed hanno incontrato giovedì sera i cittadini in un incontro pubblico molto partecipato, dedicato principalmente, dati alla mano, a delineare i numeri del tornaconto economico per le casse del nuovo paese, se vinceranno i ‘si’.

Colbregonza potrà infatti godere di ben 8 milioni di euro che lo Stato, stando alla legge attuale, elargirà al nuovo paese in 10 anni, sommati ai quasi 500 mila euro elargiti dalla Regione. Denaro che gli altri paesi già fusi si sono visti arrivare in cassa e grazie ai quali i sindaci hanno potuto distribuire sul territorio sottoforma di servizi, infrastrutture o diminuzione delle tasse.

Ma la nota amara per entrambi i sindaci e per chi al ‘Sì’ ci crede, è certamente lo scarso interesse che in genere i cittadini dimostrano per la fusione, prova ne sia il minimo afflusso (13% degli aventi diritto al voto) durante la consultazione popolare per la scelta del nome di marzo scorso. ‘E’ frustrante vedere – ha infatti ammesso Panozzo – come la percentuale di persone che viene agli incontri è residuale. Ma per noi è importante comunicare le nostre ragioni e portare alla gente delle motivazioni evidenti, quelle riportate dallo studio di fattibilità commissionato da Carrè e Chiuppano ad una ditta esterna. La decisione del cittadino deve essere una scelta consapevole basata su dati reali’.

‘Carrè e Chiuppano hanno caratteristiche molto simili – ha spiegato Francesco Beccari illustrando lo studio di fattibilità del Gruppo Maggioli – ed anche durante la crisi del 2009 si sono comportati in modo molto simile. Invito tutti i cittadini a consultare questa analisi, uno strumento a portata di mano per avere coscienza del territorio in cui vivono e di quello che succederà dopo la fusione’. Due paesi con una popolazione in leggera crescita, immigrati in calo, e con il 63% di lavoratori che ogni giorno escono dal paese per andare a lavorare fuori.

‘Dobbiamo prendere questo treno da 8 milioni – ha detto Mattei – che saranno indispensabili per migliorare lo stile di vita dei cittadini. Sono stanco di sentire false notizie quali: chiuderà la biblioteca, Carrè si paga l’asfaltatura delle strade con i soldi della fusione, dovremmo cambiare tutti i documenti d’identità e altre ancora. Sono tutte false. Vedo che tra il pubblico ci sono persone favorevoli al ‘No’, le prego di parlare e di chiedere un confronto, ed il fatto che nessuno chieda niente la dice lunga sulla concretezza delle loro motivazioni’.

Lo studio di fattibilità è disponibile sul sito del comune di Carrè alla pagina: http://www.comune.carre.vi.it/po/mostra_news.php?id=453&area=H

Marta Boriero

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