Chiara Luisetto e Luca Cortese sotto attacco dopo il documento della segreteria del Pd di Nove, che spiegava ai cittadini il voto disgiunto. Il volantino aveva già fatto discutere all’interno dello stesso partito, in quanto ritenuto irrispettoso nei confronti del leader di coalizione di centrosinistra Arturo Lorenzoni, affetto da Covid e che dovrebbe essere dimesso proprio oggi dall’ospedale. Ma ad andare ad affondare la lama è stato il candidato leghista di Piovene Rocchette Maurizio Colman, che c’è andato giù pesante, accusando i due avversari di non credere in Lorenzoni e di averlo confessato pubblicamente con un messaggio che avrebbero potuto risparmiarsi.
‘Nemmeno il Pd crede nel candidato Lorenzoni – ha dichiarato Colman con il suo stile schietto e spesso spietato – Ho avuto la possibilità di conoscere in una trasmissione televisiva Arturo Lorenzoni, candidato per il PD alla presidenza di Regione Veneto. Mi rattrista vedere che durante un periodo per lui contraddistinto da problemi di salute venga pugnalato alle spalle dai suoi stessi candidati. Credo che un’ operazione così squallida, dimostri come il Pd ed i suoi esponenti siano solamente affamati di visibilità e potere, non si debba augurare a nessuno. Desidero augurare al professor Lorenzoni una pronta guarigione e se possibile dei migliori compagni di viaggio.”
Non ci sta alle ‘insinuazioni’ di Colman Chiara Luisetto, che si è dissociata dal volantino maldestro del Pd di Nove, spiegando però che non voleva assolutamente essere una mancanza di rispetto nei confronti di Lorenzoni, ma un tentativo da parte del segretario di partito di illustrare ai cittadini del paese delle ceramiche che esiste qualcosa di consentito dalla legge, il voto disgiunto. ‘Non era intenzione dello scrivente offuscare la figura del nostro leader di coalizione, tutt’altro. Fino a poco fa, ero al telefono con lui, preoccupata innanzitutto della sua salute, che viene prima di ogni cosa. Respingo le parole strumentali di Colman perchè siamo in buona fede e sappiamo perfettamente, che a Nove esiste un elettorato di centro destra, al quale volevamo spiegare l’opportunità del voto disgiunto, che molti sconoscono.
Non si è fatta attendere, dopo le nutrite polemiche, il comunicato del circolo del Pd di Nove, che ha replicato a Colman.
‘Apprendiamo che una nostra comunicazione agli elettori delle primarie è stata “interpretata” in modo improprio e quindi diffusa e commentata da un candidato vicentino di destra strumentalmente. Il nostro intento chiaro era di spiegare ad iscritti e simpatizzanti Pd che ovviamente sostengono Arturo Lorenzoni e il Partito Democratico una possibilità data dalla legge che crea ancora confusione. In modo che chi appartiene a forze di destra possa esprimere un voto favorevole alla già sindaca di Nove apprezzata in modo trasversale per l’ottimo lavoro svolto quando ricopriva quella carica, e non solo. Ci asteniamo da ogni commento sulla bassezza di certe affermazioni e continuiamo nel lavoro di questi mesi a sostegno di Arturo Lorenzoni e dei nostri candidati Pd’
Non è finita qui, Chiara Luisetto ha voluto sdrammatizzare con una battuta che ha voluto rivolgere a Maurizio Colman: ‘Non è che ha paura che gli porti via voti nel centro destra?’
‘Certo che Maurizio Colman ha davvero faccia tosta ad entrare a gamba testa così scorrettamente in campagna elettorale dopo 5 anni di silenzio sui temi importanti dell’Alto Vicentino. Trasformare un comunicato in cui si voleva spiegare la possibilità del voto disgiunto in un attacco a Lorenzoni è proprio di bassa lega e proprio lui non se lo poteva permettere – è la dichiarazione del candidato Luca Cortese, anche sindaco di Sarcedo – . Forse può raggirare i suoi elettori bassanesi, ma non può certo farlo con gli abitanti dell’Alto Vicentino che lo conoscono per avergli dato fiducia e non essere stati difesi mentre sui giornali, la gente a cui chiede di essere rivotato denunciava liste d’attesa chilometriche, disservizi all’ospedale di Santorso, dove si registrano problemi gravissimi, che non si possono attribuire con disonestà intellettuale ai medici carenti. Non lo merita il personale e non lo meritano i cittadini che stanno patendo questa situazione, per la quale Colman non ha mosso un dito, nonostante i media del suo territorio ne parlino da anni. Lui che era il punto di riferimento per l’Alto Vicentino non ha mai speso una parola, anche solo per fare capire a noi tutti che si stava impegnando. Ha scelto la linea del silenzio sui temi importanti del territorio per poi, uscirsene con la sparata su Lorenzoni, strumentalizzando delle parole in maniera meschina? Ha così tanta paura di non farcela e di aver deluso il suo elettorato? Che faccia dichiarazioni sui temi per i quali percepisce uno stipendio da capogiro e non su pettegolezzi, che non incidono sulla qualità della vita dei cittadini che lo mantengono con le loro tasse e che non ha mai rappresentato e difeso. Cittadini, a cui sta mancando la sanità pubblica, nonostante dal loro portafogli vengano detratte spese per mantenerla. Che parli con la stessa forza delle scelte fatte a discapito dell’Alto Vicentino, con cittadini privati di una sanità declassata in maniera eclatante. Ci parli dei disabili e di quelle famiglie di cui non si è mai occupato, che non ha mai incontrato e per le quali non ci ricordiamo si sia mai battuto pur essendo seduto sulle poltrone accanto a chi governa e decide’.
Natalia Bandiera
Ecco il volantino delle polemiche
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