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Cogollo. 5 anni da sindaco per Capovilla: “Oltre 50 opere fatte e tante altre per il futuro”

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Con progetti vecchi da portare a termine e nuovi da realizzare in toto, alle prossime elezioni amministrative in programma per il 20 e 21 settembre, a Cogollo del Cengio il sindaco Piergildo Capovilla si prepara per ottenere il suo secondo mandato.

“E’ la naturale evoluzione delle cose, abbiamo ancora moltissime cose da fare e con i cittadini abbiamo instaurato un rapporto di fiducia di cui sono molto orgoglioso”. Commenta così la sua ricandidatura, riassumendo in poche parole concetti che spaziano dalle opere pubbliche all’economia locale, dalla scuola ai negozi di vicinato, dai parchi gioco alle piste ciclo pedonali.

Sindaco Capovilla, cosa ci racconta di questi suoi 5 anni?

Sono stati 5 anni intensi, in cui ho lavorato senza sosta con la mia squadra. Anni bellissimi, che mi hanno sicuramente insegnato e dato tanto, sia a livello professionale che umano. La cosa di cui sono più orgoglio è il rapporto di fiducia instaurato con i cittadini. Tanto tempo speso a disposizione delle persone e insieme alle persone. E tantissimi progetti, in parte realizzati, in parte in corso d’opera, altri che devono partire.

Nello specifico, che cosa avete fatto?

Tante opere pubbliche. In località Buse è stata messa in sicurezza la strada. Un imponente intervento di sicurezza idraulica, finanziato con 1.700.000 euro dalla Regione Veneto. Era un grosso problema, ad ogni pioggia si allagavano la strada e tutta l’area. Poi ho asfaltato via Don Luigi Agostini e via Roma e in via Roma ora ci sono anche posti auto per le attività della zona e marciapiedi. Una sistemazione con i fiocchi. Ma c’è molto altro, oltre 50 opere pubbliche, sarebbe troppo lungo elencarle tutte.

Quella apprezzata di più?

Così su due piedi non saprei, ma di certo è stata apprezzata la ciclo pedonale di Mosson. Abbiamo collegato due lati del territorio e ora bambini e famiglie raggiungono le scuole in un baleno a piedi. Abbiamo rinnovato tutte le giostrine dei parchi gioco in paese, fatte con materiali sicuri. Sempre a Mosson, il parco adesso è molto frequentato, anche la sera. Serviva un punto di ritrovo così, serviva alle famiglie, ai ragazzi.

Non ha comunicato molto in questi anni, ci coglie alla sprovvista…

Sono una persona che ama fare le cose, ma le faccio in silenzio. Mi rendo conto che forse dovrei raccontare di più, ma non mi piace passare per quello che si vanta. Abbiamo lavorato davvero tantissimo, a testa bassa, senza fermarci mai. Lo possono testimoniare tutti nella mia squadra. Ci tengo a sottolineare il grande lavoro fatto per aiutare le donne che subiscono violenza, tanti interventui a sostegno del mondo femminile.

Nel Costo, la strada che porta ad Asiago, c’è sempre stato il problema delle moto che corrono, dei motociclisti che pensano di essere in pista. Avete messo i tutor e finalmente pare che le cose stiano migliorando. Lo conferma?

Il problema non è risolto, perché ci sono ancora dei tratti in cui le moto corrono. Però dico con soddisfazione che i risultati si sono già visti. C’è ancora molto da fare, ma siamo a buon punto. Era necessario intervenire. Troppi morti senza senso, troppa velocità, persone che avevano paura di salire in auto per paura di incrociare una moto in corsa. Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto, ora bisogna aggiustare il tiro e migliorare. Tra poco partiranno i lavori per la rotatoria davanti alla farmacia, un posto dove succedono spesso incidenti, anche gravi. Il progetto è già stato approvato e finanziato con 350mila euro.

Ha vissuto l’emergenza covid, anzi non ne siamo ancora fuori. Com’è andata, come sta andando?

Portiamo tutti i segni addosso, perché tutti viviamo direttamente o indirettamente la crisi enorme che il covid ha causato. In questi mesi, soprattutto durante il lockdown, abbiamo collaborato moltissimo tra sindaci, con la Provincia e la Regione. Ci sentivamo spessissimo. Come amministrazione ci siamo messi a disposizione totale delle persone. Abbiamo anche portato rametti d’ulivo benedetti da Don Luigi in occasione della Pasqua, perché non si poteva andare a messa. Li abbiamo confezionati e consegnati casa per casa, è stato emozionante.

Lei ha un carattere solare, ma l’impressione è che si sia addirittura ammorbidito.

Conoscere i problemi delle persone, vedere le difficoltà, cercare di aiutare il prossimo, sono cose che mettono alla prova. Sono migliorato, ho imparato ad apprezzare le cose e a viverle con maggiore sensibilità. Durante l’emergenza covid ho anche trasgredito ad un’ordinanza per il bene dei nostri studenti: ho fatto aprire la cartolibreria perché le famiglie e gli studenti non avevano il materiale per seguire le lezioni. Quello stesso fine settimana il governatore Luca Zaia ha disposto l’apertura in tutta la Regione.

Come amministrazione, quali sono le priorità?

Penso che un bravo amministratore debba innanzi tutto avere uno spirito imprenditoriale. Deve essere abituato a lavorare. Abbiamo puntato sullo sviluppo economico e alcuni imprenditori sono venuti ad investire a Cogollo. Cerchiamo soluzioni per le attività commerciali, vogliamo sviluppare il turismo nel monte Cengio. Ci sono tante di quelle cose da fare…

Qual è il principale problema di Cogollo?

Intanto, come per tutti, la crisi economica del post covid sarà un bel problema. Condiviso da tutti, ma da non sottovalutare. E poi c’è la viabilità. Da anni auspico una bretella, per bypassare Piovene e Cogollo, soprattutto nelle giornate e nei periodi di ferie, per chi sale in montagna.

Quando presenta la sua squadra?

Presentazione ufficiale il 23 agosto.

Anna Bianchini