Riceviamo e pubblichiamo INTEGRALMENTE da parte del Consigliere di minoranza Christian Azzolin

Perché il mio voto contrario alla mozione di richiesta di decorazione e ricompensa al Valore Militare alla Città di Thiene per l’attività partigiana per la Lotta di Liberazione.

Il tema della Resistenza va affrontata con un criterio di fondo, che è il rispetto della verità. Invece con questa mozione di carattere politico e ideologico si ignora volutamente la verità, proseguendo in quella retorica della Resistenza a cui si dovrebbe finalmente porre fine, alla luce di fatti ai quali solo negli ultimi anni si è dato riconoscimento storico. Per troppi anni si è taciuto sui crimini per mano dei partigiani. Tra i partigiani c’era chi combatteva per la libertà e chi per instaurare la dittatura stalinista. 

La mozione in questione sorvola invece sulla distinzione tra una resistenza minoritaria che combatté per la patria e la libertà, cattolica, monarchica o liberale, e quella maggioritaria comunista, socialista radicale o azionista-giacobina che perseguiva l’avvento di un’altra dittatura. I comunisti, che erano i più, non volevano restituire la patria alla libertà e alla sovranità nazionale e popolare, ma volevano una dittatura comunista internazionale affiliata all’Urss di Stalin. Questi ultimi hanno ucciso persone innocenti e inermi sulla base di semplici sospetti, spesso infondati, o sotto la spinta di un cieco odio ideologico. E quando si trattava di donne stupri, spesso di gruppo.

La Resistenza si è macchiata di orrori. Quelli che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricordò nel suo primo messaggio al Parlamento, il 16 maggio 2006, con tre parole senza scampo: «Zone d’ombra, eccessi, aberrazioni».

Un’eredità pesante, tenuta nascosta per decenni da un insieme di complicità. In questa mozione si intravedo nuovamente l’opportunismo politico che impone di esaltare sempre e comunque la lotta partigiana ed è frutto di oltre 70 anni di predominio culturale e organizzativo della sinistra italiana, regista di un’operazione al retorica e bugiarda. La passività degli altri partiti antifascisti, in primis la Democrazia cristiana, timorosi di scontrarsi con la poderosa macchina comunista, la sua propaganda, la sua energia nel replicare colpo su colpo.

E così per anni non si è voluto che si parlasse degli eccidi e le stragi dei partigiani: ne cito solo alcuni, l’eccidio di Schio, l’eccidio di Codevigo, di Gardena, di Malga Bala, la strage della cartiera di Mignagola, la strage della missione Strasserra, la Strage di Oderzo, l’eccidio di Valdobbiadene, l’eccidio dell’ospedale psichiatrico di Vercelli.

Gli stessi alleati, che furono i veri artefici della liberazione, si resero responsabili di gravi stragi, come quella di Gorla un fatto di guerra che causò la morte di 184 bambini (i “Piccoli Martiri di Gorla”), alunni della scuola elementare di Milano Francesco Crispi“, a seguito di un bombardamento aereo alleato che colpì l’intero quartiere milanese di Gorla la mattina del 20 ottobre 1944. Gli alleati giunsero in Italia con l’aiuto della mafia italo-americana e restituiti alla mafia quella testa che era stata decapitata dal Prefetto di Ferro, Cesare Mori. Gli alleati si resero responsabili delle ignobili marocchinate, ignobili atti di violenza sessuale e violenza fisica di massa, ai danni di svariate migliaia di individui di ambo i sessi e di tutte le età (ma soprattutto di donne) effettuati dai goumer francesi, soldati di nazionalità marocchina, incorporati nel Corpo di spedizione francese in Italia durante la compagna d’Italia della seconda guerra mondiale.

Chiudo, citando Marcello Veneziani: “da italiano avrei voluto che la Resistenza avesse davvero liberato l’Italia, scacciando l’invasore. Avrei voluto che la Resistenza fosse stata davvero il secondo Risorgimento d’Italia. E avrei voluto che il 25 aprile avesse unito un’Italia lacerata. Sarei stato fiero di poter dire che l’Italia si era data con le sue stesse mani il suo destino di nazione sovrana e di patria libera. In realtà l’Italia non fu liberata dai partigiani ma dagli alleati che ci dettero una sovranità dimezzata.”

Consigliere Christian Azzolin – Liberi a Destra Fratelli d’Italia

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