Non per sollevare un vespaio di polemiche ma…
Perché per alcuni thienesi, come sostiene il vicesindaco Samperi, avere chi chiede la carità per le strade sarebbe “degradante”?
Degradante per chi fa di questa attività “un vero e proprio lavoro” oppure degradante per una cittadina benpensante che vede la propria idillica immagine rovinata dal volto della povertà?
Ci sono dunque fra i “thienesi” molte persone che soffrono di tale ipocrisia di dickensiana memoria, capaci di ignorare ciò che non vedono, di dimenticare che il mondo, la nostra casa globale, non è solo fatto di luminarie di Natale e che la miseria esiste?
E che cosa inventa la nostra amministrazione per eliminare questo fenomeno sgradito? Decide di multare quei passanti che, invece di distogliere lo sguardo con disprezzo, si fanno muovere a pietà e allungano un soldino, magari per lavarsi la coscienza.
Facendo cosi doppia violenza, anche alla liberta dei propri cittadini: da quando lo stato è sovrano in questioni di misericordia? Forse che fra poco qualcuno verrà a dirci che non sta bene fare una buona azione se decidiamo di farlo?
C’è una situazione di accattonaggio che è davvero degradante e su cui concordo pienamente con Samperi: è quella dello sfruttamento dei minori che vengono usati dai parenti per mendicare.
Ma se si tratta di maggiorenni il fatto dello sfruttamento viene meno perché in questo caso si tratta di persone pienamente in grado di scegliere. Se di scelta si può parlare – sfido chiunque a provare a stendere la mano – quando ci si rassegna a mendicare o a fare la fila davanti alle “associazioni competenti”.
Perché umiliante è dover chiedere senza poter dare niente in cambio. Umiliante è sentire gli sguardi delle persone su di sé quando si paga la spesa al discount con i voucher del comune e sapere che ti giudicano una persona che ruba il cibo a spese dei poveri pensionati.
E allora, perché non pensare a strutture differenti, attraverso cui il comune stesso possa indirizzare chi usufruisce di un aiuto economico per una situazione di indigenza a ricambiare i cittadini con qualche servizio?
So di città in cui, per esempio, gli stranieri inseriti in progetti di di aiuto economico si sono resi utili per la pulizia delle strade…E’ solo un esempio di come rendere certe situazioni meno ” degradanti”. Certo non è semplice da organizzare, ma questa sì che mi pare una soluzione.
Umberto D’Anna