AltoVicentinOnline

Scioperiamo perché il Governo ci ascolti

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO 

In questi giorni assistiamo a continui attacchi contro lo sciopero generale indetto a livello nazionale dalla CGIL e dalla UIL per giovedì 16 dicembre 2021. Chi ci attacca parla di ragioni incomprensibili e parla di mancanza di responsabilità visto il delicato momento che vive il paese.

Intanto vorrei ricordare che prima di indire lo sciopero contro la Legge di Bilancio per il 2022 proposta dal Governo, CGIL CISL UIL hanno organizzato nella seconda metà del mese di novembre manifestazioni regionali di protesta, senza sciopero, per chiedere al Governo dopo mesi di attesa di convocarci e di ascoltare le nostre proposte. Il Governo ci ha finalmente convocati, ma non ha accolto le nostre richieste.

Lo sciopero quindi è la conseguenza del mancato ascolto del Governo delle nostre richieste, che unitariamente abbiamo sostenuto con le manifestazioni.

Scioperiamo per l’uguaglianza economica!

Al Governo abbiamo chiesto prima di tutto di utilizzare le risorse per la riduzione fiscale a beneficio dei soli lavoratori dipendenti e pensionati, le persone cioè che versano il 90% di tutto l’IRPEF nazionale, visto che in Italia abbiamo retribuzioni tra le più basse in Europa. Il Governo invece ha scelto di spalmare la riduzione su tutti i contribuenti, premiando di più i redditi personali da circa 40 mila Euro annui in su, dimenticando che la maggior parte dei lavoratori e pensionati, e soprattutto la stragrande maggioranza delle lavoratrici, delle pensionate e dei giovani che lavorano ha retribuzioni annue ben al di sotto!

Il Governo aveva a disposizione l’occasione di fare un’operazione di giustizia fiscale e di lotta alla disuguaglianza di reddito nel nostro paese, questo noi assieme avevamo chiesto di fare, ed il Governo non l’ha fatto.

Scioperiamo per un lavoro dignitoso e stabile!

Nel 2021 la nostra economia ha ripreso a galoppare e sono riprese le assunzioni. I dati ci dicono però che anche a Vicenza oltre l’80% delle nuove assunzioni sono con contratti precari, che significa avere minori tutele e minori retribuzioni. A farne le spese sono soprattutto le donne ed i nostri figli. Per questo abbiamo chiesto il Governo misure per la stabilizzazione dei contratti di assunzione. Riposte? Nessuna.

Scioperiamo per uscire finalmente dalla Legge Fornero sulle pensioni!

Alla scadenza di quota 100, a fine 2021, sulle pensioni si ritorna alla Legge Fornero, cioè al pensionamento a 67 anni di età oppure 42 anni e 10 mesi (1 anno in meno per le donne).

Si tratta di condizioni socialmente inaccettabili, per questo noi da anni chiediamo di cambiare veramente la Legge Fornero. Chiediamo il pensionamento flessibile, su scelta della persona, dopo almeno 41 anni di lavoro oppure da 62 anni di età. Chiediamo poi una pensione di garanzia per le future pensioni di chi oggi è giovane e spesso ha lavori precari ed il riconoscimento previdenziale del lavoro di cura e dei lavori gravosi/usuranti.

Nella Legge di Bilancio non c’è nulla di tutto questo. Si trova, per il solo 2022, la possibilità di pensionamento con quota 102, e poi il ritorno alla Fornero.

Scioperiamo per una Legge sulla non autosufficienza!

Anche a fronte dell’invecchiamento della popolazione da anni chiediamo di avere finalmente una Legge sulla non autosufficienza, per essere vicini alle famiglie con persone non autosufficienti in termini di servizi, sussidi e sostegni.

Nella Legge di Bilancio proposta dal Governo non c’è traccia.

Scioperiamo per avere investimenti su scuola e sanità pubbliche!

La pandemia ci ha fatto aprire gli occhi e comprendere la centralità e l’importanza della sanità e della scuola pubbliche.

Ma non bastano le parole, servono infatti precisi e forti investimenti pubblici sia per la sanità che per la scuola del nostro paese.

Nella Legge proposta dal Governo non ci sono interventi di questa portata, non c’è un disegno di rilancio dei nostri servizi pubblici.

L’insieme di queste ragioni che stanno alla base dello sciopero ci fanno comprendere che non siamo irresponsabili e che ci stiamo battendo per ottenere scelte economiche e sociali che consideriamo non rinviabili e che riguardano l’insieme del paese.

Per questa visione generale che mira all’uguaglianza sociale ed economica, alla dignità del e nel lavoro ed alla coesione sociale abbiamo definito la nostra mobilitazione: “INSIEME PER LA GIUSTIZIA”.

Invitiamo tutte le persone che condividono questa lotta e questa speranza a scioperare ed a partecipare alle manifestazioni che si svolgeranno a Roma, Milano, Bari, Palermo e Cagliari.

Vicenza, 11 dicembre 2021

Il Segretario Generale della CGIL di Vicenza

Giampaolo Zanni