Per me gli anziani sono come i bambini. Ad un certo punto, i figli dovrebbero trattarli come tali. Dovrebbero far capire loro che non hanno più l’età per andare in bicicletta o per guidare l’auto, proprio come quando, da bambini, ci sentivamo dire da loro quello che non eravamo ancora grandi per poter fare. E’ la considerazione che ho fatto stamattina quando ho visto due persone anziane in bici nel bel mezzo della carreggiata. Uno aveva certamente superato gli ottanta.
La signora, di circa 75 anni e aveva con sè diverse borse di spesa che la facevano barcollare sul sellino. Era in auto dietro di lei e mi è venuta voglia di scortarla fno a destinazione. A colpirmi non è stata la loro andatura lenta per quelle gambe smagrite per l’età, ma il fatto che percorressero la strada nel bel mezzo della carreggiata. Pioveva e l’asfalto era pure scivoloso. Mi sono chiesta: ma i loro figli sono al corrente del pericolo che corrono andando in bicicletta? Qualcuno dirà che probabilmente, sono persone sole che hanno l’esigenza di uscire a fare la spesa, a pagare le bollette e allora mi appello ai figli chiedendo loro di vigilare sui loro genitori anziani, proprio come loro facevano quando erano bambini. Ho una madre anziana, mio padre è mancato un paio di anni fa. Da quando non c’è più, impedisco a mia madre di uscire da sola in bicicletta perchè so che non può farcela. Rinuncio a qualche caffè con le amiche e vado io a comprarle quello di cui ha bisogno. Credo sia giusto adesso, che sia io ad occuparmi di lei, compatibilmente con i miei impegni di lavoro e di famiglia. Lei vorrebbe fare tutto da sola, ma arrivo a sgridarla come una bambina. Lo faccio perchè ho paura di saperla per le strade a rischiare la vita. Non ha più l’età, come quei due vecchietti che oggi ho visto sulle rispettive bici sotto la pioggia.
M.F., 42 anni, Thiene