di Lucio D’Amico
«Il Ponte sullo Stretto lo vuole l’Europa». È stato scritto, detto e ripetuto innumerevoli volte. Ma mai come in questa fase storica, tale frase assume una rilevanza particolare, e non perché siamo alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Ue. C’è una motivazione, che ripetono tutti a Bruxelles e a Strasburgo, ed è legata ai famosi Corridoi europei delle Reti di trasporto Ten-T, che attraversano i singoli Paesi dell’Unione ma la cui dimensione va al di là dei piccoli o grandi interessi “di bottega”, perché si tratta di quel sistema di connessioni strategiche che lega il Nord, il Centro e il Sud, l’Ovest e l’Est d’Europa.
Il Corridoio che ci riguarda da vicino, come ormai dovrebbe essere arcinoto, è quello denominato “Scan-Med” (Scandinavo-Mediterraneo) e rappresenta un asse cruciale per l’economia europea. Il Corridoio si snoda tra la Norvegia e la Svezia, nel Nord, raggiungendo l’Italia a sud, passando per la Danimarca, la Germania e l’Austria. La superficie totale dei Paesi interessati è di circa 1,6 milioni di chilometri quadrati, corrispondenti a circa il 40% della superficie totale dell’Unione europea. La lunghezza complessiva del Corridoio è di 7.527 km. Di fatto, i Paesi appartenenti allo ScanMed rappresentano il 38,2% della popolazione Ue e producono il 47,4% del Pil europeo (Norvegia inclusa). Tenendo conto della geografia delle relazioni commerciali tra i Paesi coinvolti, il Corridoio è stato suddiviso in due macro-sezioni: quella settentrionale, che collega la Scandinavia con la Germania e con i principali mercati dell’Europa centrale, e quella meridionale che connette la Germania all’Italia via Brennero.