Sono passati giorni, ma i cittadini dell’Alto Vicentino non hanno dimenticato la parola ‘cialtroni’ pronunciata con tanta enfasi dal governatore Luca Zaia, al termine del suo discorso, prima del formale taglio del nastro e della benedizione del nuovo ospedale di Santorso. Una parola forte, che ha colpito i presenti, anche chi ha
ha voluto fare finta di niente, chi addirittura ha detto ‘bravo’ al presidente della Regione per quell”insulto’ a chi lo sommerge di lettere di lamentele su servizi-disservizi riscontrati durante la propria esperienza al nuovo ospedale. Gente, che non ha il coraggio di
firmare non per mancanza di ‘attributi’, ma per il timore di chi non è avvezzo alla denuncia e teme conseguenze. In questi giorni,
la redazione di Thiene on line è stata sommersa dalle mail di chi non ha mandato giù quell’attacco plateale, che a distanza di giorni, rimbomba e ha indotto
due lettrici, una di Zanè, l’altra di Schio, che ci vogliono mettere nome e cognome. Riportiamo le loro mail:
Zanè 28/11/2013
LETTERA DI UNA “CIALTRONA”
Egregio Luca Zaia
Sono una dei cialtroni che lei, con tanta noncuranza, ha buttato nella spazzatura.
Solo che io non sono anonima, ho un nome e una identità e una vita, e prima avevo anche un minimo di fiducia in lei.
Ora vedo che il palco è caduto e lei, come tutti, quando ha montato “quel” gradino, ha buttato al vento integrità e onore.
Si, perche quello che ha detto a proposito dell’ospedale di Santorso, dei cialtroni, del project, mi fa capire che è così!
Infatti come può non aver visto le porte che pendono dai cardini, le vetrate che sono appena state sostituite, i sanitari che sono a pezzi, ma sopratutto come può non aver visto la disperazione nelle facce di chi è costretto a passare ore, seduto in una misera sedia, prima che qualcuno vada a curarlo?
E come può liquidare le lettere, probabilmente anonime per paura di perdere il posto di lavoro, di chi continua a segnalare disservizi in questo ospedale definito “eccellenza”, con la qualifica di cialtrone?
Forse non ha guardato bene o forse è stato portato solo in determinati posti, ma in ogni caso ERA SUO COMPITO TUTELARE I CITTADINI e invece ha tutelato solo se stesso e quelli come lei!
Questo ospedale è stato aperto 18 mesi fa e sta perdendo i pezzi come una vecchia auto…altro che ferrari! Questo è un rottame, ma mangia i soldi dei cittadini (cialtroni) con la voracità di un politico.
Questa inaugurazione dell’ospedale è un’offesa per tutti i cittadini che avrebbero dovuto poter intervenire e invece sono stati esclusi…
Come si fa a inaugurare un ospedale PUBBLICO con poliziotti e pass per entrare?
Forse che i cittadini, che sono i soli a pagare, non hanno nemmeno il diritto di partecipare?
E allora noi cialtroni dobbiamo continuare a pagare, perche chi dovrebbe tutelarci se ne frega…..
Ma io (insieme al mio gruppo) non intendo fregarmene, combatterò e manifesterò, come ho fatto il giorno dell’inaugurazione, fino a quando non vedrò uno spiraglio di luce in mezzo alla melma dei potenti….vedremo se qualcuno avrà il coraggio di uscire dalla melma e venire verso di noi!
Marida Dal Prà
Un venerdì di metà novembre, in cui la pioggia e la nebbiolina ti ricordano la stagione, in cui l’autunno si nota nei campi e il freddo si fa sentire; sarebbe una mattina come tante altre se non fosse che… sia il giorno di un’inaugurazione.
Un evento che il cittadino dovrebbe tenere presente e condividere, quello stesso normale cittadino che vive e lavora in un territorio chiamato alto vicentino, ai piedi delle prealpi venete, con le montagne alle spalle che danno un grande senso di sicurezza a chi come me le sente e le vive, con lo sguardo rivolto giu’ nella pianura che si estende oltre ed oltre. Purtroppo non è cosi, il Governatore Zaia viene a tagliare il nastro, alla testa di una schiera di politicanti di ogni dove e cittadini da nessun luogo. Il tutto durante una cerimonia super imbellettata e blindata.
I giornali, le tv, i sindaci, i politici, ma il cittadino?
Quel cittadino che denuncia e non è “anonimo”, ma ha un nome e un cognome, e una vita, preciso, una sola vita, da vivere;
è colui che si trova a passare 30 ore in una lettiga prima di essere ricoverato.
Colui che in attesa di un trapianto di cuore, nel corso di una banale influenza viene diagnosticato disidratato e gli vengono somministrati 3 lt di glucosio che lo mandano a finire in rianimazione, rischiando la vita mentre non viene neppure avvertito il centro trapianto di Padova.
Colei che dopo mesi di dolori addominali, ecografie viene curata come una banale gastrite, ma in altra sede si vede asportate le tube d’urgenza.
Colei che durante un intervento in sala operatoria viene infettata da un bacillo e arriva a perdere il muscolo della spalla, a venire rioperata una, due volte per poi pagare a proprie spese l’intervento di chirurgia plastica!
IL padre di famiglia colto da infarto che aspetta invano un’ambulanza che arriva priva di medico interventista che sta in un’altra ambulanza ed arriva troppo tardi.
Questo, questi, tutti banali, normali cittadini rimangono fuori, accerchiati dalle forze dell’ordine, banditi dal banchetto inaugurale, fuori sotto la pioggia di fronte a questo ospedale che dovrebbe essere il luogo che cura ogni malanno e che riaccende ogni speranza, luogo di salute e vita per tutti.. ma lei, Egregio Signor Governatore Zaia Luca, in questo modo ci ha confermato che cosi non è!
Nonostante tutto ciò io c’ero!
E con me, con noi, centinaia di automobilisti, dipendenti ospedalieri e malati; e ci saranno sempre, per dar voce ai casi di malasanità, al di fuori delle vostre stanze ovattate ed imbrattate dagli sterili intrallazzi di partiti e privati.
Perciò, a chiare lettere, le dico dal profondo del cuore che sono ONORATA di far parte di un gruppo di ‘cialtroni’ come ci definisce Lei… che dopo più di un anno denunciano ancora le INEFFICENZE SIA STRUTTURALI SIA ORGANIZZATIVE E FUNZIONALI DI UN OSPEDALE D’ECCELLENZA. E ci saremo ancora e ancora, come le montagne che da sempre sono li e ci proteggono, in qualsiasi giornata di sole o di pioggia, poiché sulla salute non si discute.
Katia De Rigo