L’alcol è il male dell’anima. L’esperienza di una donna che ce l’ha fatta

L’alcolismo è ‘Il male dell’anima’. E’ una tragedia per la persona interessata e per  quelle che le stanno attorno. Voglio anche dire che nelle donne è profondamente diverso il modo di affrontare il problema, di viverlo e di riconoscerlo, rispetto agli uomini. Per me l’alcolismo è iniziato da giovane, da adolescente quando all’età di 14 anni durante le uscite scout in montagna ci scaldavamo con un bicchiere di alcol. La cosa è continuata per ‘stare in compagnia’, poi per coprire il senso di solitudine e per sentirsi felici. Una donna nasconde fino all’ultimo la sua dipendenza dall’alcol. C’è anche in questo un modo maschilista di vivere e percepire questo dramma. Il bere è come un serpente viscido che si insinua lentamente, di nascosto per attaccarti e morderti. Io bevevo per sopire le sofferenze. Ho un matrimonio fallito alle spalle, ma poi guarita ho ritrovato l’amore, l’affetto di un uomo e poi di mia figlia, che è arrivata a darmi altra gioia.L’alcol in ospedale è una cosa assurda, ma siamo fiduciosi che risolvano il problema. E siccome noi siamo tenaci e determinati, ce la faremo”.

 

Giuliana

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