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Infermieri in rivolta per l’aumento di 26 centesimi: “Presa in giro, Brunetta venga in ospedale”

“Ventisei centesimi l’ora per ogni ora di lavoro notturno. Se questa è la svolta per la Sanità italiana si tratta di una presa in giro che ci fa strabuzzare gli occhi”.

La presa di posizione del sindacato degli infermieri Nursing Up è decisa. L’indennità del lavoro notturno che aumenterebbe di soli 26 centesimi l’ora suona più come una presa in giro che come un premio. E lo sanno bene quegli infermieri che da oltre due anni, per parlare solo del periodo della pandemia, sacrificano tempo alle famiglie per dedicarsi senza sosta ai pazienti.

La presa di posizione del sindacato è decisa: “26 centesimi di aumento di indennità per ogni ora di lavoro notturno! Meno di un euro in più sono previsti per l’indennità di pronta disponibilità degli operatori sanitari, e ancora non si vede un percorso di carriera degno di tal nome per i professionisti sanitari – commenta il sindacato – Stiamo parlando dei contenuti delle nuove proposte dell’Aran (agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni che rappresenta legalmente le pubbliche amministrazioni italiane nella contrattazione collettiva nazionale). Se queste sono le nefaste ipotesi, il contratto appare ben lontano dal rappresentare una svolta per i professionisti della sanità”.

“E’ davvero il caso di dire che la montagna questa volta ha partorito un ridicolo topolino – continuano i rappresentanti sindacali – Ci viene da pensare, ma non vorremmo mai fosse così, che le proposte economiche che abbiamo di fronte, in merito alla tanto attesa revisione del sistema indennitario degli operatori sanitari, ci sono pervenute dall’Aran notte tempo, qualche ora prima della nuova riunione, proprio per i contenuti tutt’altro che edificanti che ci fanno letteralmente strabuzzare gli occhi e sobbalzare dalle sedie. Ci era stato detto, a più riprese, che le risorse a disposizione erano ben poche, in fondo lo sapevamo: ma qui, ancora una volta, si palesa una situazione delicata. Si parla di pronta disponibilità, ovvero del tempo libero da dedicare alla famiglia che i professionisti della salute destinano invece alle aziende sanitarie per la tutela della salute dei pazienti. Siamo di fronte a un quadro a dir poco desolante: gli infermieri verrebbero ancora una volta penalizzati, a discapito di una valorizzazione che dovrebbe finalmente arrivare, ma che giorno dopo giorno ancora non si vede concretamente. E’ anche l’immagine della categoria che risulta fortemente offuscata dai contenuti inaccettabili di queste proposte”.

Il Nursing Up si rivolge al ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta: “Sono queste le promesse che dovevano rappresentare, a suo dire, la svolta tanto attesa per la sanità italiana?” E al ministro della Salute Roberto Speranza: “Ci rivolgiamo anche al Ministro della Salute, Roberto Speranza e al Presidente delle Regioni Fedriga: è davvero questa la sanità del futuro che voi immaginate per voi stessi, per i vostri figli, per i cittadini? E’ davvero questa la valorizzazione che intendete riservare agli infermieri italiani e agli altri operatori sanitari? Con una Svizzera, che a due passi da noi, offre al suo personale sanitario stipendi da 2500 a 4000 euro, per quale ragione un giovane infermiere dovrebbe rimanere nel nostro Paese? Certo siamo pronti e determinati a vedere cosa accadrà ancora, andando avanti con le trattative, pronti a ricrederci e ad accogliere reali proposte di valorizzazione quando vedremo soldi contanti destinati alle buste paga degli infermieri e degli altri professionisti sanitari, ma al momento tutto questo non si evince ancora”.

La conclusione di Nursing Up è semplice: “Non va bene che l’Aran si ostini a voler togliere agli infermieri turnisti il compenso per il lavoro straordinario effettuato durante i festivi infrasettimanali, facendo in tal modo carta straccia dei traguardi sindacali ottenuti, da ultimo con una specifica sentenza della cassazione. Ancora l’Aran vorrebbe stravolgere (in modo peggiorativo) i criteri di calcolo dello straordinario. Non va bene che l’ARAN, pretendendo di rideterminare il compenso per il lavoro straordinario, che oggi è rapportato alla retribuzione mensile comprensiva del rateo della tredicesima mensilità, voglia attribuirgli un’unica tariffa, valida per tutti i dipendenti, senza più differenziazione, con il risultato che un infermiere, o un altro professionista sanitario percepiranno, con tutto il rispetto, la stessa tariffa di un ausiliario.  Non va bene che l’Aran faccia equilibrismo sulle indennità specifiche destinate dalla legge di bilancio 2021 agli infermieri ed alle professioni sanitarie, sostenendo, con dubbia legittimità, che si tratta di un “riconoscimento operato dal contratto”. Sarebbe invece opportuno che si adoperasse, invece di limitarsi a mere enunciazioni, peraltro laconiche perché non parlano ancora di importi, quantificando definitivamente l’importo di tale indennità, da mettere nella disponibilità del tavolo negoziale, integrandola dignitosamente con ulteriori risorse, queste sì contrattuali. Stiamo ancora aspettando che l’Aran ci dica cosa vogliono fare dell’incarico professionale che noi abbiamo richiesto, da attribuire a tutti i professionisti sanitari come già accade per i medici, senza distinzioni alcune e senza limitazioni tra un professionista e l’altro. Da ultimo, ma non per importanza, abbiamo contestato, sempre all’Aran, il suo silenzio riguardo alla nostra richiesta, su come intende garantire agli infermieri ed alle altre professioni sanitarie gli stessi percorsi di avanzamento di carriera che, invece, vengono previsti per il personale delle aree più basse”.

La ‘sfida a Brunetta’

Il Nursing Up invita il ministro Brunetta ad andare a vedere con i suoi occhi l’impegno e le difficoltà dei turni notturni degli infermieri, per capire se quei meno di 3 euro lordi siano una proposta o una presa in giro: “Venga con noi negli Ospedali Italiani, venga a guardare con i suoi occhi cosa accade sul campo. Ci premureremo noi di tutelare la sua incolumità, ci prenderemo cura di lei, come facciamo con tutti i cittadini, se avrà paura di infettarsi, ma forse questo è l’unico modo per farle osservare quali sono i sacrifici ed il lavoro degli infermieri italiani, quelli che Lei pensa di remunerare con un’indennità notturna che vale meno di 3 euro lordi all’ora. Gli infermieri Italiani sono stanchi: chiediamo pubblicamente, a questo punto, il sostegno degli organi di stampa, che tanto ci hanno seguito e che ci sono stati vicino fino ad oggi, affinché ci affianchino nel portare avanti questa battaglia che non è più solo sindacale, ma che ha assunto tutti gli aspetti di una battaglia di civiltà”.