“La possibilità di restare sul nostro Paese non è un diritto acquisito per tutti. Va meritato e dimostrato, con i fatti. Per questo abbiamo depositato un progetto di legge per chiedere un patto di buona integrazione tra chi entra nel nostro Paese e lo Stato. Il permesso a punti riconoscerà chi, davvero, vuole integrarsi nel nostro Paese, e chi, invece, con il suo comportamento scorretto, merita di essere rimpatriato.

Perché la permanenza a casa nostra non è un diritto che si compra scontato al Black Friday”.

Così i consiglieri regionali Gabriele Michieletto e Roberta Vianello, dell’intergruppo Lega – Liga Veneta, annunciano di aver presentato un progetto di legge statale che chiede l’introduzione di un punteggio sul permesso di soggiorno per chi entra nei confini nazionali.

 

“L’assegnazione del permesso di soggiorno è una cosa molto importante per noi: perché chi resta qui, usa beni e servizi della nostra comunità frutto di sacrifici e risorse -dichiarano – Per questo ne deve avere rispetto, ma prima ancora, li deve conoscere. Ecco perché, riprendendo una proposta già chiesta dalla Lega al Senato alcuni anni fa, presentiamo una proposta di legge statale che introduca dei punteggi per chi dimostra di conoscere la nostra cultura, di essersi integrato, di aver compreso il valore di vivere nella nostra società.

Un patto di buona integrazione, che come in tutti i patti, prevede una premialità, per chi si comporta correttamente, e delle penalità, invece, per chi non rispetta la nostra ospitalità, con conseguente ed eventuale rimpatrio, il cui costo è certamente inferiore a quello che il Paese dovrebbe sostenere per farsi carico di personalità dannose per il nostro tessuto sociale”.

“Lo Stato – concludono i due consiglieri regionali – gestisce già con solerzia i punti di cinquanta milioni di patenti di guida, siamo certi che volendo sarà possibile fare altrettanto con questa proposta”.

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