RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Quale sarà l’impatto su cittadini e lavoratori della centralizzazione a Thiene del Servizio Territoriale del Centro Salute Mentale (CSM)? Dopo la chiusura, alcuni mesi fa, dei servizi ambulatoriali del CSM a Malo, Piovene Rocchette e Arsiero, assistiamo ora alla chiusura del servizio di Schio, centro di riferimento per oltre 1500 assistiti. L’Ulss 7 Pedemontana presenta questa scelta motivandola con la carenza di personale medico e dichiarando che si tratterà solo di una soluzione temporanea.
Ci troviamo di fronte però ad una scelta che andrà ad appesantire ulteriormente il CSM di Thiene, che vede la presenza di un solo medico, e che di provvisorio sembra avere ben poco, stando al trasloco generale a cui l’Azienda ha deciso di provvedere.
Questo scenario non può che destare seria preoccupazione, ragione per cui la Funzione Pubblica CGIL ha chiesto un incontro all’Ulss 7, per capire quali ricadute dovranno subire non solo i lavoratori e le lavoratrici coinvolti, ma anche gli utenti del servizio. Utenti spesso in condizione di grande fragilità, talvolta privi di reti familiari di supporto,in un contesto
territoriale in cui purtroppo anche i servizi comunali non sempre riescono a dare risposte
sufficienti, a causa della sempre minore disponibilità di risorse.
Il timore è che questa scelta dell’Ulss 7 rischi di pregiudicare i risultati raggiunti in un lungo lavoro di programmazione e gestione del CSM, che negli anni ha tentato di rendere il servizio sempre più accessibile ad una tipologia utenti che, proprio in ragione della loro
fragilità, talvolta incontrano serie difficoltà a dover gestire in autonomia spostamenti e cambiamenti, e per i quali dunque il trasferimento del servizio a km. di distanza potrà comportare la materiale impossibilità di accedere al servizio.
La scelta di centralizzare il CSM in una unica sede per tutto l’Alto Vicentino rischia inoltre di avere ulteriori ripercussioni negative, dal momento che comporterà un aumento dei costiper gli spostamenti del personale, un allungamento dei tempi per lo svolgimento delle visite domiciliari e la conseguente difficoltà a garantire la copertura dei servizi assicurata finora.
La Regione del Veneto, all’interno delle Schede Ospedaliere e nel Piano Socio Sanitario Regionale, sulla carta ha tracciato linee guida volte alla valorizzazione delle risposte territoriali per la salute mentale. Le scelte compiute dall’Azienda in questo ambito, nell’Alto
Vicentino e in tutta l’Ulss 7 Pedemontana, sembrano andare però in tutt’altra direzione.
Davvero non c’era soluzione alternativa alla chiusura del CSM di Schio? Il trasferimento sarà davvero temporaneo? E nel frattempo, quale sarà la qualità delle risposte ai bisogni dell’utenza? Queste le domande che faremo all’Azienda, e dalla quale ci attendiamo risposte chiare e di prospettive.
Funzione Pubblicla Cgil