Vogliamo mettere un piatto di spaghetti con la passata di pomodoro del supermercato e quello della “bottiglia” fatto come lo faceva la nonna Un’eredità da custodire con orgoglio, è una tradizione che ha il sapore di famiglia, un tesoro da tramandare di generazione in generazione, quello della passata di pomodoro fatta in casa. Un rito che un tempo riusciva a riunire intere famiglie, che dedicavano intere giornate a questi barattoli di vetro, dove veniva conservata la passata di pomodoro per averla in dispensa tutto l’anno.
Un’antica consuetudine che però si è ormai quasi persa. I comodi preparati industriali hanno di fatto pian piano soppiantato il romantico ma duro lavoro che c’era dietro la preparazione della passata e le famiglie hanno ceduto al richiamo dell’acquisto direttamente nei supermercati. Indubbiamente fare la passata è decisamente più impegnativo che comprarla al supermercato e, se ci facciamo due conti, non c’è neanche una grandissima convenienza economica, ma resiste quel rimanere attaccati alle proprie radici, quella sacralità antica del rito, con cui si produce il prezioso succo che continua a essere cibo, ma anche casa, famiglia e tradizione.
Un procedimento tutt’altro che semplice: dalla raccolta dei pomodori alla sterilizzazione delle bottiglie, che venivano fatte bollire. Quanti ricordi , aneddoti, tempo e pazienza. In passato la preparazione della salsa era un’occasione per rafforzare legami, per rinsaldare quell’identità che affonda le sue radici nella terra, per onorare una cultura che parla di valori, per costruire memorie che ritornano ogni volta che si apre quel vasetto sigillato con cura, quando tornano alla mente i profumi, i sapori autentici concentrati in un cucchiaio. Ogni assaggio diventa un viaggio nel passato, una rievocazione di momenti felici e sorrisi condivisi.
La preparazione della salsa fresca fatta in casa era un affare di famiglia: generalmente si impiegavano grandi quantità di pomodori (acquistati dal produttore di fiducia o coltivati nel proprio orto) per ricavarne salsa a sufficienza per il fabbisogno annuale.
Quei pomodori venivano fatti bollire in grossi pentoloni e come dimenticare quando poi si passavano nel passapomodoro per averne il succo, l’essenza e il cuore di questo frutto della terra, che sta alla base di molte pietanze tipiche della cucina italiana. E per concludere, ritornando alla tradizione, al rito dei nonni, ci si chiede come siamo riusciti a rinunciare a qualcosa che a tavola ha tutt’altro sapore. Ma siamo sicuri che non c’è ancora chi la fa la passata di pomodoro in casa?.
di Redazione AltovicentinOnline