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The Guardian si occupa della Bpvi. Il ministro: ‘Arriveranno nuovi magistrati’

Secondo il reportage realizzato dal  Guardian, la crisi provocata dal ‘quasi collasso’ della Bpvi si avvertirà solo tra qualche anno. Proprio così, la spinosa vicenda giudiziaria, bancaria, sociale ed economica è al centro di un dettagliato articolo del noto quotidiano londinese che si è occupato della Banca Popolare di Vicenza. E’ intitolato ‘Vicenza: dark heart of Italy’s bankig crisis where locals have lost millions’ ed è firmato dal cronista Stephanie Kirchgaessner.

‘L’apparente serenità contraddice una brutta verità’ , si legge nell’attacco dell’inchiesta che si occupa dei 118mila soci dell’istituto di credito che sta avendo gli onori della cronaca internazionale.
Nell’articolo si parla anche del suicidio del pensionato Antonio Bedin che non ha resistito alla perdita dei risparmi di una vita e c’è la dichiarazione del sindaco e presidente della Provincia Achille Variati che auspica il sostegno alle aziende sane. Il primo cittadino, intervistato dal cronista, non nasconde la sua ansia per l’economia: ‘Non ci sarà futuro per la banca se il territorio sarà più povero’.

La visita del Ministro

Oggi, intanto, è stato a Vicenza il guardasigilli Orlando che ha dichiarato la necessità di incrementare l’organico nei tribunali, sia per l’inchiesta sulla Banca Popolare di Vicenza, sia perchè tutta la regione  risulta carente. “L’aumento dell’organico dei magistrati in Veneto – ha detto Orlando – è una decisione che è stata presa a prescindere dalle inchieste sulle banche venete. Il Veneto è considerato regione fondamentale dal punto di vista economico, e l’economia veneta per funzionare in modo corretto deve essere sostenuta da un sistema giudiziario efficiente”.

Il ministro non incontra gli azionisti, ma si scusa 
E non sono mancate le polemiche con gli azionisti che protestavano davanti al Palazzo di Giustizia di Vicenza e si sono sentiti ignorati dal Ministro, dal quale speravano di avere una parola di conforto. Non si è fatta attendere la replica di Orlando.
“Nessuno mi aveva chiesto un incontro. Mi sono accorto della presenza di persone con i cartelli sotto il tribunale e se mi avessero chiesto un incontro, certo lo avrebbero ottenuto”.

Le dichiarazioni del procuratore capo Cappelleri

Con il ministro Andrea Orlando abbiamo discusso di una riorganizzazione strutturale – ha spiegato il procuratore Antonino Cappelleri – che nel giro di un tempo ragionevole, circa sei mesi, dovrebbe portare nuova forza nel settore civile e consentire alla Procura di far fronte anche ad un trasferimento e ad una maternità. Si tratta di una proposta seria e in grado di affrontare con maggiore serenità gli impegni che inevitabilmente sorgeranno con il contenzioso civile legato al caso della Popolare di Vicenza e a portare a termine la relativa indagine penale”.

L’inchiesta: Sorato e Zigliotto si avvalgono della facoltà di non rispondere

L’ex direttore generale della Banca popolare di Vicenza Samuele Sorato e Giuseppe Zigliotto, componente del consiglio di amministrazione dello stesso istituto, si sono presentati in tribunale per essere interrogati.
Si tratta di un passaggio fondamentale – spiega l’Ansa – perché dimostra che la procura ha finalmente digerito l’enorme mole di materiale e di documenti che erano stati acquisiti a partire dalle perquisizioni del settembre scorso e che molti aspetti sarebbero oggi più chiari anche grazie alle testimonianze raccolte da oltre 2 mila persone, tante ne sono state ascoltate nel frattempo sia dalla guardia di finanza che dalla procura. “Eravamo pronti a condurre un interrogatorio su questioni specifiche”, è l’unico elemento che trapela in queste ore dagli uffici dalla Procura. E’ presumibile che i pubblici ministeri Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, incaricati dell’inchiesta, organizzeranno, a partire da settembre, gli interrogatori degli altri indagati.

E’ stato poi il procuratore Antonino Cappelleri ad assicurare che a breve sarà chiamato anche l’ex presidente Gianni Zonin che a sua volta potrà decidere se rispondere alle domande o rimanere in silenzio.

N.B.