Veneto ed Emilia Romagna ospitano i lavoratori più sani d’Italia, ma aumentano i certificati medici.

Nel panorama lavorativo italiano, spiccano i dipendenti di Veneto ed Emilia Romagna come i più sani del Paese. Secondo un’analisi condotta dall’Ufficio studi della CGIA basata su dati INPS, nel 2023 i lavoratori di queste due regioni hanno registrato una media di sole 7,8 giornate di assenza per malattia, contro una media nazionale di 8,5 giorni. Nessuna delle altre 18 regioni monitorate può vantare un numero di assenze inferiore.

Il confronto con la Calabria, dove i lavoratori sono i più “acciaccati” d’Italia con una media di 15,3 giornate di malattia, evidenzia una differenza significativa. In Emilia Romagna e Veneto, infatti, i lavoratori si assentano per malattia la metà del tempo rispetto ai colleghi calabresi. Anche nel confronto tra settore pubblico e privato, i numeri sono chiari: nel Veneto, la media è stata di 7,8 giorni nel privato e 8,2 nel pubblico, entrambi in calo rispetto al 2017.

Tuttavia, nonostante la riduzione delle giornate medie di malattia, si è registrato un vero e proprio boom di certificati medici. In Veneto, nel 2023 sono stati presentati 2.808.496 certificati, con un aumento del 50% rispetto al 2017. Questo incremento è stato particolarmente evidente nel settore privato, dove i certificati sono aumentati del 55%.

Questi dati rivelano una tendenza interessante: se da un lato ci si ammala più spesso, dall’altro i tempi di guarigione si sono accorciati, con un calo generale delle giornate medie di malattia in tutte le regioni italiane. Il Mezzogiorno ha registrato i cali più significativi, con una riduzione delle assenze per malattia del 20%, e la Calabria in testa con un impressionante -23%.

In un’Italia che si divide tra lavoratori più resistenti e altri più vulnerabili, Veneto ed Emilia Romagna si confermano come le regioni con i dipendenti più sani, mentre il fenomeno del boom dei certificati medici solleva nuove domande sull’evoluzione della salute lavorativa nel Paese.

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