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Schio. Protesta di Usb davanti Coop e Campo Romano. ‘Basta con il lavoro nei giorni festivi’

Un partecipato presidio si è svolto questa mattina all’ingresso dell’ipermercato Coop di Schio con posizionamento di striscioni. Una quarantina di lavoratori e delegati sindacali hanno rallentato il traffico in entrata, invitando i dipendenti della Coop a scioperare e i cittadini a non recarsi al supermercato nei giorni festivi. Notevole sensibilità dei clienti avvicinati  e dei lavoratori. Qualcuno ha rinunciato ad entrare a far la spesa. La giornata di mobilitazione è poi proseguita al più grande centro commerciale di Campo Romano dove si è svolto un volantinaggio-mini corteo con utilizzo di megafoni.

 

 

‘ Dopo aver già perso il diritto alle domeniche, in aggiunta ai bassi salari e ai turni massacranti, i lavoratori del commercio vengono sistematicamente privati anche dei diritti più elementari com – spiegano gli esponenti di Usb, in prima linea per la lotta alle domeniche lavorative – e quello al riposo e alla gestione del tempo di vita, al poter trascorrere una festività con i propri cari. Bassi salari, precarietà, flessibilità totale e completa disponibilità alle esigenze delle aziende: è questa la condizione di chi lavora nel commercio. Aggravata dalla pretesa di annullare le domeniche e le festività. Per le lavoratrici e i lavoratori del commercio il calendario non ha giornate segnate in rosso, le festività non esistono – continua Usb – . La disponibilità a lavorare deve essere totale, a comandare è la sola logica dell’interesse economico delle direzioni aziendali.

Questa condizione è paradossale: in un paese dove crescono ogni giorno i senza lavoro, chi un lavoro ce l’ha è costretto a lavorare anche la domenica. Grazie all’obbligo del part-time (cioè al mezzo salario), infatti le aziende si garantiscono la possibilità di ‘strozzare’ i lavoratori, imponendogli di lavorare durante le festività pur di arrotondare gli stipendi da fame.È la logica dello sfruttamento selvaggio, senza freni né controlli. Si tratta di una pratica in uso soprattutto nei centri della grande distribuzione. I centri commerciali hanno messo in ginocchio il piccolo commercio, distruggendo centinaia di migliaia di posti di lavoro (ogni posto nella GDO significa sei posti in meno nel piccolo dettaglio) e moltiplicando il lavoro precario. Questi ‘mostri’ hanno ridisegnato l’urbanistica delle città, hanno consumato suolo e cementificato le cinture periferiche, hanno condizionato i nostri consumi e le nostre abitudini. Hanno sostituito le piazze.  – conclude il sindacato – Ora vogliono distruggere anche l’idea del giorno di festa. Non è un caso che il contratto in uso nel commercio è sempre più utilizzato anche in altri settori e categorie, perché rappresenta il cavallo di Troia di una politica di annullamento dei diritti e delle tutele di chi lavora.

di redazione Thiene on line