‘Questo progetto è stato l’unica, seppur parziale risposta alla crisi economica e sociale che ha attraversato anche il nostro territorio e che continua. Di questo impegno bisogna dar atto, in particolare, alla Fondazione Cariverona’ . Queste le dichiarazioni di Marina Bergamin, Gianfranco Refosco e Grazia Chisin, rappresentanti le segreterie confederali di Cgil Cisl Uil Vicenza, dopo la sottoscrizione del rinnovo del Patto sociale per il lavoro vicentino.
‘Nell’apprezzare i risultati conseguiti, come OO.SS., abbiamo rilanciato alcune proposte, al fine di migliorare il funzionamento del Patto: le risorse a disposizione per il proseguo del Patto devono essere utilizzate nella massima parte a favore di lavoratori/ci, già fortemente penalizzati nel loro percorso professionale e sociale a causa della crisi. In questo senso vanno mantenute e, se possibile, incrementate le borse lavoro o i tirocini negli inserimenti lavorativi ed effettuati i percorsi formativi previsti nei singoli progetti. L’obiettivo del Progetto – continuano i sindacalisti – oltre a dare momentaneo sollievo a persone inoccupate e/o svantaggiate, deve essere anche quello di formare, riqualificare, ricollocare disoccupati/e e inoccupati/e e, quindi, vanno attentamente monitorati tutti i progetti al fine di non consentire speculazioni ma favorire l’instaurazione di veri e propri rapporti di lavoro. L’effettiva ricollocazione dei lavoratori/ci inoccupati sarà tanto più efficace quanto diverranno espliciti i fabbisogni professionali delle imprese del nostro territorio, si incroceranno domanda e offerta di lavoro, si investirà sulle persone. Con l’occasione i Centri per l’impiego della provincia devono tornare a costituire un sistema efficace di politiche attive del lavoro’.
di Redazione Thiene on line