AltoVicentinOnline

Consorzio Alto Vicentino: c’è fermento per il nuovo presidente. ‘ Basta connubio politica e attività di polizia’

Motivare personale di qualità, trascurato nella formazione e nei corsi d’addestramento. Rinvigorire un consorzio che dieci anni fa, era un fiore all’occhiello. Basta picchiare duro sui dipendenti . Basta pensare ossessivamente ai bilanci, ma concentrarsi sulla risposta di sicurezza che i cittadini vogliono dalla Polizia Locale. 

 

A parlare, a pochi giorni dalla nomina del nuovo presidente del Consorzio Alto Vicentino, che sancirà la fine dell”era Canale’ è  Giancarlo Chemello,  segretario regionale del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale, che, dopo l’attacco dei giorni scorsi dell’Usb, rincara la dose su un presidente che ha fatto discutere in tutto l’Alto Vicentino. ‘Canale ha riportato indietro di decenni un consorzio che ora ha bisogno di modernizzarsi, di stare, attraverso gli agenti,  nelle scuole, nei mercati, sulle strade, accanto ai cittadini – ha spiegato Chemello – non si può stare fossilizzati sui numeri. Occorre investire se si vuole un servizio di qualità. Questo se lo devono mettere in testa i sindaci, che fino ad ora hanno dato mano libera a Canale che per anni ha potuto fare il bello e cattivo tempo. E’ ora di dare la svolta.

Chemello, che umori ci sono tra il personale del Consorzio Alto Vicentino?

C’è attesa e fiducia nella nuova carica, che possa sistemare le cose. Siamo alla resa dei conti. Dalle nomine del presidente uscente e magari di un nuovo comandante più autonomo e meno succube del sistema politico, dipenderanno le sorti di un consorzio che ha tutti i numeri per ritornare al passo di un tempo. Per questo, sono giorni decisivi e se si farà bene, non potranno che guadagnarci tutti, per primi i sindaci. Questi ultimi devono imparare ad essere consapevoli del loro ruolo.

Da cosa si dovrebbe cominciare, una volta decise le nomine?

Dall’eliminare la figura inutile del direttore. Questo comporterebbe un risparmio di 40-50 mila euro l’anno. Occorre ripartire senza più la mescolanza dannosa della parte tecnica e della parte politica. Queste devono avere ruoli distinti e ben definiti.

Ci può fare un esempio?

Se il comandante decide che si devono fare due ore di servizio in più a Piovene, ad esempio, non deve passare dal presidente. Era questo che avveniva con Canale che faceva di tutto: il presidente, il comandante, il sindaco. Decideva lui per tutti.

Cosa ha demotivato in questi anni il personale?

Il vedere calpestati diritti, che per essere rispettati, non comportano alcuna spesa. Canale lo ha fatto nelle singole azioni quotidiane, che hanno spento giorno dopo giorno, l’entusiasmo di lavoratori validi, che ora hanno bisogno di fiducia. Le organizzazioni sindacali più rappresentative, da anni, si battono per collaborare all’organizzazione del lavoro, per la salvaguardia di diritti elementari, per lo sviluppo tecnologico, per la formazione permanente ed una più ampia ed efficace tutela della sicurezza dei cittadini del consorzio. In questo senso, abbiamo molta fiducia nel sindaco Valter Orsi, al quale abbiamo chiesto di collaborare senza pregiudizi, con un patto tra gentil uomini.
E, quasi tutte le proposte, sono e saranno per l’amministrazione a costo zero.

N.B.