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Carenza camici bianchi. Sindacato dei medici contro la Regione Veneto: ‘ Esclusi dai confronti’

In Veneto “gli ultimi 20 mesi sono stati caratterizzati da relazioni sindacali”, in sanità, “praticamente inesistenti, un atteggiamento discriminatorio, arrogante, presuntuoso e proprietario, indifferenza e scarsa trasparenza istituzionale da parte della Regione che ha evitato e continua sistematicamente ad evitare i ‘confronti regionali’, peraltro doverosi e dovuti in base alla normativa vigente, anche a fronte di problemi gravi presenti ed emergenti nella sanità regionale”, con l’adozione di provvedimenti “molto importanti” che sono stati addottati dalla Regione i”n assenza di un confronto con le Organizzazioni Sindacali della Dirigenza medica e sanitaria in violazione del Protocollo d’Intesa del 15 luglio 2019 e della delibera regionale sulle relazioni sindacali n. 2464 del 2006”. E’ quanto denuncia l’Anaao Assomed Veneto in un documento in cui dà notizia di avere presentato denuncia al Tribunale del Lavoro allo scopo di “indurre” la Regione ad “interrompere la sua condotta antisindacale”.

Per l’Anaao, che nel documento illustra una serie di esempi in cui la Regione non avrebbe avuto la giusta considerazione del ruolo dei sindacati, “questo datato ed inaccettabile comportamento della Regione Veneto esprime nei fatti” un atteggiamento di “disprezzo e di assenza di considerazione istituzionale nei riguardi delle Organizzazioni Sindacali della Dirigenza medica e sanitaria regionali che rappresentano più di 5000 iscritti nel Servizio Sanitario della Regione Veneto”.

Tra gli esempi citati, quello delle delibere di agosto in tema di personale, con cui, per far fronte alla carenza di personale medico specializzato nelle Unità Operative di Pronto Soccorso e nell’area internistica, la Regione aveva disposto il reclutamento di 500 medici non specializzati. In quella occasione le sigle sindacali della dirigenza medica e sanitaria stigmatizzavano la circostanza che “decisioni così importanti” fossero state assunte dalla Regione “in assenza di qualsivoglia confronto/incontro con le scriventi associazioni”.

Insomma, secondo l’Anaao non ci sarebbe stato e non ci sarebbe tuttora, da parte della Regione, “alcun interesse e/o intenzione” a “coinvolgere le rappresentanze sindacali dei dipendenti che operano negli ospedali veneti sulle molte e gravi problematiche esistenti nella sanità veneta”.

E tutto questo, secondo l’Anaao, “trova conferma anche nel recentissimo comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale della regione, nel quale si da notizia dell’attivazione del Tavolo permanente regionale con gli Ordini provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri allo scopo di affrontare congiuntamente le tematiche di maggiore rilevanza in ambito sanitario, attinenti alle professioni rappresentate”. “Nulla in contrario che la Regione incontri e collabori fattivamente con gli Ordini Provinciali dei Medici ed Odontoiatri”, precisa l’Anaao, “ma stupisce che ciò avvenga proprio nel periodo in cui le rappresentanze sindacali dei dipendenti della sanità, che pure hanno una funzione istituzionale costituzionalmente riconosciuta sui medesimi temi, non riescano neppure a dialogare con la stessa Regione nonostante la recente sottoscrizione di un protocollo d’intesa”.

Da qui la denuncia dell’Anaao. Che auspicando un’inversione di tendenza, si chiede: “E’ forse questa una anticipata espressione e rappresentazione della tanto decantata “Autonomia” regionale invocata dal Presidente Zaia per la soluzione di tutti i nostri problemi?”.

(fonte Quotidiano Sanità)