Presentato a Schio lo smart district, il progetto per la digitalizzazione dei distretti industriali del Triveneto
L’iniziativa, che ha l’obiettivo di accelerare il processo di trasformazione digitale delle realtà produttive dell’Alto Vicentino punta a mettere a disposizione delle aziende locali le migliori soluzioni di connettività abbinate a servizi innovativi. Soluzioni ‘chiavi in mano’ per abbracciare le opportunità del digitale e poter competere su scala internazionale.
È questo l’obiettivo di ‘Smart District’, il progetto di Tim per favorire la trasformazione tecnologica dei distretti industriali del Triveneto e supportare la produttività del tessuto economico e industriale del territorio. Protagoniste della tappa a Schio sono le aziende del polo pedemontano che si estende su un bacino di circa venti comuni.
La realtà produttiva dell’Alto Vicentino, sede del Distretto Scienza e Tecnologia, fa parte infatti di un percorso di innovazione tecnologica su scala nazionale che ha l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale negli oltre 140 distretti industriali italiani. L’iniziativa è stata presentata nel corso di un evento in cui sono state illustrate le opportunità per lo sviluppo tecnologico e digitale delle imprese del territorio. All’incontro, oltre al sindaco di Schio Valter Orsi, hanno partecipato Federico Rigoni, Chief Revenue Officer di TIM, Nerio Dalla Vecchia (presidente del Mandamento di Schio Confartigianato Vicenza), Andrea Lora (presidente della sezione di Schio Coldiretti Vicenza), il presidente del Raggruppamento Alto Vicentino Confindustria Vicenza Pietro Sottoriva, il presidente del
“Accogliamo questa opportunità in un territorio da sempre vocato all’innovazione – ha dichiarato Valter Orsi – Sapere di essere stati scelti da Tim tra i 142 distretti industriali esistenti in Italia è certamente un riconoscimento lusinghiero che dà onore a quanti, nella qualità del prodotto e della gestione aziendale, hanno da sempre investito con grande capacità. Sapremo cogliere queste nuove opportunità sapendo che il lanciare nuove sfide è nel dna dei nostri imprenditori e cittadini”.
“Con il progetto Smart District vogliamo accelerare la trasformazione digitale ed essere il motore dell’innovazione sul territorio – ha dichiarato Federico Rigoni, Chief Revenue Officer di TIM – Siamo certi che le telecomunicazioni e il settore digitale possano fare molto per la ripartenza dell’economia locale e quindi dell’intero Paese. Il nostro obiettivo è mettere a disposizione dei distretti industriali italiani, che rappresentano la nostra eccellenza produttiva, tecnologie e competenze all’avanguardia in grado di rispondere concretamente ai bisogni e alle esigenze delle aziende, trasformandole in opportunità di crescita per tutti i comportati produttivi”.
Oltre alle infrastrutture di rete, dalla fibra al 5G, dal Fixed Wireless Access (FWA) alla connettività satellitare, il Gruppo Tim, in linea con il piano strategico 2021-2023 ‘Beyond Connectivity’, mette a disposizione delle aziende del distretto i migliori servizi di ultima generazione, indispensabili per promuoverne la competitività, avvalendosi delle competenze specializzate di Noovle per le soluzioni Cloud e di edge computing, Olivetti per l’Internet of Things, Sparkle per i servizi internazionali e Telsy per la Cybersecurity. Obiettivo del progetto di Tim è mettere a disposizione delle imprese tutte le soluzioni tecnologiche più innovative: dall’automazione alla manutenzione da remoto dei propri macchinari, dalle soluzioni cloud alle tecnologie per la sicurezza con soluzioni di videosorveglianza, dalla gestione della logistica alle flotte aziendali. Saranno abilitate inoltre soluzioni di smart working, di gestione intelligente dei dati e l’adozione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali. “Questo è un polo industriale che dialoga con tutto il mondo, che vive sull’alta tecnologia e sullo sviluppo di prodotti e servizi personalizzati – ha affermato Pietro Sottoriva – Dopo la meccanizzazione e l’organizzazione del lavoro, la prossima sfida passerà attraverso l’uso del digitale e della miniaturizzazione per un utilizzo sempre più appropriato e approfondito dei macchinari. Credo che la scelta di fare di questo polo un’avanguardia sia positivo per tutti gli attori in gioco, per le nostre imprese in primis”.
Nerio Dalla Vecchia, presidente del mandamento di Schio e vice presidente provinciale di Confartigianato Vicenza, ha dichiarato: “Riteniamo strategico, in particolare per le piccole e micro imprese che rappresentiamo, l’approccio per una crescita della consapevolezza che guardi alla digitalizzazione e alla sostenibilità rispetto alle potenzialità, ma anche alle aree di miglioramento che ci sono nelle aziende e nelle infrastrutture di connettività grazie alle moderne tecnologie. Il legame tra artigiani e comunità locali è storico e inscindibile, per questo motivo esprimiamo un plauso al progetto di digitalizzazione promosso da Tim nel nostro distretto”.
“Lo sviluppo economico di un paese non può prescindere da una forte innovazione digitale per tutti i settori produttivi e civili della società, resa ancora più necessaria a seguito della crisi pandemica che stiamo vivendo – ha evidenziato Andrea Lora, Presidente della Sezione di Schio di Coldiretti Vicenza – L’agricoltura di oggi mira a promuovere modelli produttivi sostenibili atti a garantire prodotti di qualità certificati e tracciati per i consumatori, un maggior valore aggiunto per le imprese ed un ambiente più sano. È uno dei comparti più dinamici e moderni per quanto riguarda l’applicazione di nuove tecnologie digitali, indispensabili per promuovere un’economia agricola italiana sempre più competitiva sul mercato internazionale”.
Luca Fabrello, nella veste di giornalista divulgatore tecnologico e CEO di Venetcom business partner di Tim, ha sottolineato: “Abbiamo tutti una grande responsabilità davanti, non solo tecnologica ma anche culturale. Dobbiamo guidare le aziende verso una trasformazione digitale vissuta come reale investimento orientato al successo e non patita come imposizione dei tempi. L’Alto Vicentino, con tutti questi interlocutori concordi, si conferma terra lungimirante che manda un messaggio chiaro: il futuro delle imprese passa attraverso innovazione, sinergia e sostenibilità. Usare la tecnologia per essere competitivi è un dovere nei confronti dei grandi imprenditori del passato, ma soprattutto un impegno per garantire un futuro prospero a questo territorio straordinario”.
“L’ecosistema di Schio è fatto di una tradizione e di una fortissima identità del manifatturiero che oggi si declina in tutti i settori economico-produttivi: industria, artigianato, agricoltura, commercio e nei servizi che concorrono al benessere. Dobbiamo fare in modo che Schio diventi il laboratorio per la costruzione di modelli di ecosistema digitale a partire dalla cultura. Con due obiettivi: da un lato formare i giovani, e qui serve un ITS sulla digitalizzazione, visti gli investimenti fatti dalla PA (oggi presente il sindaco Orsi) e da TIM, e dall’altra investire sulla formazione digitale dei lavoratori e delle imprese attive, garantendo l’aggiornamento delle competenze”.
Questo ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Istruzione e Formazione Elena Donazzan che questa mattina ha partecipato alla presentazione del nuovo Smart District di Tim a Schio.
“Tim ha scelto il distretto industriale di Schio come luogo dove fare un investimento immediato di 5 milioni di euro, selezionando la sede tra 142 in Italia – ha continuato – A Schio esiste un ecosistema fatto principalmente fortissime relazioni umane. L’uomo non è fatto solo per la maggior parte di acqua, ma è al cento per cento fatto di relazioni. Le relazioni hanno a che fare con le connessioni, che non si esauriscono con la rete materiale su cui la Regione del Veneto tramite Agenda Digitale sta investendo da tempo, ma è soprattutto su una rete di relazioni sulla quale serve investire. Il divario sulla cultura della digitalizzazione è uno dei temi su cui investirò molto nel nuovo Fondo Sociale Europeo – ha concluso Elena Donazzan – Questo è un momento fondamentale perché nei prossimi mesi raccoglieremo le istanze dei raccoglitori di interesse, quindi del territorio. E quello odierno diventa un evento di formazione e di condivisione di obiettivi che ci vogliamo dare nel campo della cultura digitale e del colmare il digital divide culturale”.
di Redazione Altovicentinonline