Le Amministrazioni comunali di Schio, Valdagno, Malo sono chiamate, in questi giorni, a prendere una decisione difficile, ma necessaria per garantire la continuità dei servizi essenziali ai cittadini e mantenere l’equilibrio del bilancio comunale. Per far fronte alle decurtazioni conseguenti da un lato ai tagli dei trasferimenti statali anticipati dalla legge bilancio in fase di approvazione e dall’altro alla rinegoziazione del canone richiesta da ApReteGas, si rende necessario prevedere un aumento dell’IMU, imprescindibile per poter approvare un bilancio in pareggio.
Ciò che ha inciso in modo particolarmente consistente è stata l’istanza di revisione del canone per i servizi di distribuzione del gas naturale che ApReteGas, la società che gestisce il servizio sul nostro territorio, ha rivolto ai Comuni di Schio, Valdagno, Thiene, Montecchio Maggiore, Malo, Valli del Pasubio, Torrebelvicino, Castelgomberto, Recoaro Terme.
“Tale azione ha costretto i Comuni a costituire un fondo rischi, che per Schio ad esempio sarà di circa € 900.000, per Malo € 800.000, per Valdagno € 900.000: tale fondo è una misura necessaria di precauzione per tutelare le Amministrazioni in caso di possibili contenziosi ed ha un impatto significativo sulla parte corrente del bilancio comunale. Questa parte del bilancio è quella destinata al finanziamento delle spese per i servizi pubblici essenziali, per la fornitura di beni e servizi per le attività amministrative, per l’erogazione di servizi alla comunità e le spese per interessi e obblighi finanziari. – spiegano gli amministratori – La necessità di costituire questo fondo rischi ha comportato una serie di riflessioni e scelte, poiché per alcuni comuni non ci sono altre voci di bilancio in grado di coprire una somma così ingente senza compromettere gravemente i servizi. Per questo motivo, nonostante l’impegno delle amministrazioni a contenere la pressione fiscale, si è reso necessario un adeguamento dell’IMU, laddove tale imposta non fosse già applicata al massimo consentito per legge”.
“Questa scelta non è stata presa a cuor leggero ed è stata frutto di numerosi incontri tra sindaci al fine di concordare una linea comune di risposta alle richieste di ApReteGas e la percentuale di aumento sarà approvata nelle rispettive sedute di Consiglio Comunale dei diversi Comuni. L’obiettivo indispensabile resta quello di garantire un bilancio solido, evitando tagli ai servizi vitali per la collettività e per una gestione oculata delle risorse pubbliche”.
I sindaci precisano “l’entità dell’ammanco impone una riflessione seria e responsabile. “Il pareggio di bilancio non è un’opzione, ma un obbligo di legge. – concludono – Tuttavia, raggiungerlo comporta sacrifici che siamo costretti a condividere con la cittadinanza, perché non vi sono alternative che evitino del tutto un incremento delle tasse locali. Siamo consapevoli che ogni aumento è un peso aggiuntivo per le famiglie e le imprese, soprattutto in un contesto già segnato da difficoltà economiche diffuse. Per questo, stiamo lavorando per contenere al massimo gli effetti di tali aumenti, riducendo le inefficienze e ottimizzando ogni risorsa disponibile”.
La percentuale di aumento, come detto, sarà oggetto di discussione nei Consigli Comunali dei singoli Comuni.