di Federico Piazza

La manifattura vicentina sta soffrendo. È risaputo. La produzione industriale in provincia, così come a livello nazionale, è in calo ormai da due anni e persistono molti fattori di incertezza sulle prospettive di ripresa.
Eppure si respirava fiducia nell’incontro tra un centinaio aziende del thienese tenutosi il 25 febbraio a Sarcedo, seconda tappa nell’Alto Vicentino del tour delle Città Distretto di ItalyPost dopo quella di Schio del 6 febbraio (LINK A https://www.altovicentinonline.it/schio-e-dintorni/schio-100-imprese-premiate-da-italypost-per-redditivita-e-solidita-ma-ce-molta-incertezza-per-il-2025/).

Per l’occasione sono state premiate, in base a parametri reddituali e finanziari relativi al triennio 2021-2023, le “100 migliori imprese del distretto dell’Alto Vicentino” con sede nei comuni di Carrè, Marano Vicentino, Montecchio Precalcino, Sarcedo, Thiene, Villaverla, Zanè e Zugliano. Un concentrato di realtà di vari settori e di differenti dimensioni che si sono distinte nel periodo considerato per crescita, performance di redditività e solidità finanziaria. Nel 2023, ultimo bilancio analizzato, queste cento aziende hanno generato un fatturato aggregato di oltre 2,2 miliardi di euro, con ebitda medio del 14%, Roe (ritorno sul capitale proprio investito) medio del 12,2%, posizione finanziaria netta positiva.

Anche il 2024 è stato positivo per molte di loro, così alcune si sono raccontate per bocca di titolari e manager. Le testimonianze hanno spesso avuto come comun denominatore la questione del cambio generazionale alla guida dell’azienda, completato o in corso. Perché si tratta quasi sempre di Pmi famigliari. Molte, inoltre, hanno un occhio rivolto all’internazionalizzazione sui mercati esteri. A partire da quello nordamericano, statunitense in particolare, dove occorre organizzarsi rispetto alle barriere protezionistiche che l’amministrazione Trump potrebbe erigere nei confronti delle merci europee.

L’elettro-meccanica, soprattutto in ambito tecnologie industriali, è stato il settore più rappresentato tra le aziende selezionate. Per esempio, Tonello di Sarcedo esporta extra Europa i suoi impianti per tintura e lavaggio di capi di abbigliamento e jeans per un valore pari a oltre il 90% del fatturato. Nel 2025 il portafoglio d’ordini è pieno fino a fine anno, e con la recente acquisizione della società piemontese Flainox il giro d’affari consolidato supererà i 40 milioni di euro mentre il numero di dipendenti è salito a 150.

Fortissima la propensione all’export, almeno l’80% dei ricavi, pure per Zallys di Sarcedo, che produce veicoli elettrici per la movimentazione di carichi, e per Kolver di Thiene che con i suoi avvitatori elettrici industriali punta parecchio sul Nordamerica. Thienese è anche Essetre, 24 milioni di fatturato nel 2024, che fa macchinari a controllo numerico per la lavorazione del legno personalizzati sulle esigenze più diverse dei clienti, con cui si è ricavata una posizione di nicchia in un mercato dominato da concorrenti molto più grandi che però offrono macchine più standardizzate.

Nel settore alimentare, invece, sta costantemente crescendo Intrapan, 8 milioni di fatturato nel 2024, che a settembre 2025 inaugurerà vicino alla sede storica di Thiene il nuovo impianto produttivo di tramezzini, bruschette e panini artigianali confezionati. Da qualche anno la seconda generazione subentrata alla guida dell’azienda sta infatti diversificando le vendite nei canali della grande distribuzione e dei distributori automatici rispetto a quello tradizionale della ristorazione.

Si sono comunque evidenziate per performance positive anche alcune imprese operanti in settori in crisi, quali l’abbigliamento e l’auto, o in rallentamento dopo il boom del Superbonus come l’edilizia. Per esempio, buoni i conti per CP International del gruppo Clerprem (250 milioni di fatturato globale e oltre 2000 dipendenti, di cui 550 nella sede centrale di Carrè) che produce componenti per interni auto di alta gamma e sedili per treni con stabilimenti anche in Piemonte e Abruzzo, oltre che in Germania, Messico, Stati Uniti e Tunisia.

Sempre rimanendo a Carrè, soddisfazione nell’abbigliamento di fattura artigianale per Tam & Company: ricavi in crescita a oltre 20 milioni e redditività ben superiore alla media del settore. Mentre Alpacom, specializzata in sistemi di isolamento per il foro finestra, con il ricambio generazionale ai vertici ha avviato nel corso degli ultimi anni anche un processo di riorganizzazione aziendale attraverso l’inserimento di molti giovani nell’organico, tanto da vantare oggi un’età media dei dipendenti inferiore ai 30 anni.

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