“Il principio è semplice: non si possono cambiare le regole in corsa. Al Governo chiediamo di porre rimedio al pasticcio normativo sul Superbonus 110 per scongiurare la paralisi del settore dell’edilizia e di migliaia di imprese (almeno 33.000 secondo alcune stime) che rischiano di chiudere i cantieri e bloccare i lavori”. A chiederlo è il senatore UDC Antonio De Poli che, commentando l’esame del Dl Aiuti alla Camera e intervenendo in merito alle preoccupazioni espresse dalle categorie economiche tra cui Confartigianato e CNA, annuncia un’interrogazione parlamentare al Governo: “Porre la questione sul tavolo del Ministro dell’Economia, Daniele Franco, chiedendo al Governo di affrontare una situazione che rischia di danneggiare il tessuto economico in maniera pesante. Solo in Veneto ci sono 400 milioni di euro di crediti fiscali che non sono stati ancora monetizzati attraverso la cessione. Dal 2021 ad oggi sono intervenute 7 modifiche normative che hanno cambiato le regole del gioco sul meccanismo della cessione dei crediti. Questa incertezza normativa ha irrigidito banche e istituti di credito. I cassetti fiscali delle aziende, in molti casi, come si dice in gergo, sono ‘pieni’, ovvero le aziende hanno i crediti acquisiti ma non riescono a cederli e quindi fanno fatica ad andare avanti. Siamo preoccupati: chi pagare il prezzo più alto? Sono i cittadini che rischiano di rimanere senza risposte e le piccole medie imprese che hanno bisogno di liquidità. I bonus per l’edilizia hanno consentito una crescita del settore delle costruzioni del 24% nel 2021. Ora però se la situazione non si sblocca sono a rischio i 7,1 miliardi di investimenti. Al Governo chiediamo di modificare l’attuale meccanismo di cessione del credito a tutela delle piccole medie imprese. Servono dei correttivi per far lavorare le imprese e sbloccare i cantieri”, conclude De Poli.