Ho letto l’articolo sull’ennesima chiusura di un negozio di vicinato del centro. Mi dispiace, lo premetto. Ma qualcuno ha mai notato i prezzi del pane in centro? A parte che c’è una notevole differenza tra le varie ‘botteghe’, ma poi, sinceramente, per me che vivo con 600 euro al mese e ho due figli, è un lusso comprare il pane a 5 euro al chilogrammo. Confesso che sono costretta a comprarlo nei supermercati e mi dispiace perchè ho due bimbi piccoli e vorrei dare loro un prodotto artigianale. Ma pagare il pane oltre 5 euro al chilo è davvero una follia e non posso colpevolizzarmi perchè non lo posso comprare. Perchè vado altrove.
Ma è lo stesso per altri prodotti, che acquisterei volentieri, quando vado di fretta e avrei la necessità di fermarmi e comprare una pasta già pronta. Avete mai provato a farlo? Io si e mi sono pentita per due giorni perchè una volta, in un negozio in pieno centro ho acquistato tre porzioni di pasta e mi sono costate 25 euro. Ho guardato la bolletta che avevo sul comò ed ho pensato che avrei potuto evitare e fare una pastina in brodo o ‘allungarmi’ al centro commerciale e pagare quella pasta molto meno.
Un’altra volta, ho mandato mio figlio più grande a comprare un pacco di biscotti, un chilo di mele e 4 limoni al negozietto di alimentari vicino. Ha speso 14 euro e per poco non svenivo. Quelle stesse cose, compresi i biscotti di quella marca, li avrei pagati meno della metà al centro commerciale. Concludo chiedendo al presidente dei Commercianti che tanto si batte per i cosiddetti negozi di vicinato. Si può trovare un compromesso sui prezzi perchè noi poveri mortali che facciamo fatica ad arrivare a fine mese, possiamo acquistare prodotti locali, ma a prezzi accessibili alle nostre tasche?
Grazie, Carla S. 43 anni, Thiene
La ringrazio per avermi fatto partecipe sull’argomento negozi di vicinato.
Un mio commento economico preciso sarebbe lungo perché le variabili nel suo ragionamento sono molte.
Per questo motivo, preferisco utilizzare degli esempi per esporre la mia opinione sulla vendita dei prodotti freschi.
Prendiamo, come riferimento la vendita delle mele.
Esistono in commercio circa una decina di varietà di mele. Si va dalla Golden Delicious alla Pink Lady , pur essendo tutte “mele”, il prezzo fra i vari tipi è diverso anche in modo sensibile.
E’ la domanda e l’offerta che fa si che una varietà costi più di un’altra. A cui aggiungo che la “pezzatura” (in gergo la grandezza) della mela è un fattore decisivo nello stabilire il prezzo di vendita. Le mele più “grandi” sono molto più costose di quelle piccole. E’ il consumatore che ricercando le mele più “grandi” fa si che il prezzo di queste sia più alto di quelle più “piccole”.
L’esempio mi serve per derivare altri concetti:
* Ogni negozio ha una sua offerta commerciale che prevede la vendita di uno stesso prodotto a prezzi fra loro diversi, in modo che il consumatore possa scegliere in base alle sue esigenze anche di convenienza economica.
* I prezzi (ad esempio al kg) sono chiaramente esposti e quindi il consumatore può scegliere. Come al supermercato facciamo attenzione al prezzo indicato egualmente lo dobbiamo fare in negozio. Cioè possiamo fare in negozio una spesa oculata
* Senza contare che il negozio ha il nostro commerciante di fiducia che ci consiglia sugli acquisti. Faccio anche in questo caso un esempio. Confesso sono goloso di asparagi. Il mio fruttivendolo quando inizia la stagione mi dice. “aspetta una settimana. Vedrai che il prezzo con l’aumento dei pezzi raccolti si abbasserà. Certo è che se voglio comprare gli asparagi a 18 euro al Kg lui me li vende. E ciò vale per tutta la frutta e verdura fuori stagione
Veniamo ora ai prodotti locali.
A mio giudizio non conosciamo bene quanti prodotti locali abbiamo in zona e soprattutto non sappiamo (io per primo) i possibili abbinamenti per portare in tavola dei piatti gustosi ed economici.
Anche in questo caso mi aiuto con un esempio per esporle il mio punto di vista.
Come Confcommercio Thiene stiamo organizzando dei corsi di cucina per i nostri associati al fine di valorizzare i prodotti locali. Riporto alcuni abbinamenti di prodotti locali e economici che letti così, da soli, mettono l’acquolina in bocca: Alici e baccalà, la quaglia in un panino, le coscette di faraona, le verdure di stagione e le ricottine della zona
Concludo rispondendo al suo ultimo argomento: Il Presidente Ascom si batte per i negozi di vicinato. Preferisco leggere il concetto in modo un po’ diverso. I negozi di vicinato sono per me la base per tornare a dare vitalità ai nostri Centri Storici, dove poter fare una passeggiata e trascorrere con tranquillità il proprio tempo libero.
Solo immaginare, come purtroppo ho visto in altre città, il centro di Thiene deserto mi fa venire i brividi. Mi impegnerò con tutti i colleghi commercianti affinché ciò non accada con l’obiettivo di mantenere il Centro come punto aggregante della vita sociale della Città.
Unitamente agli uffici dell’Associazione resto a sua disposizione per qualsiasi altro chiarimento
Cordialmente
Emanuele Cattelan
Presidente Confcommercio Mandamento di Thiene