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Sicurezza sul lavoro. Settore agricolo, quello più a rischio. Diminuiscono del 5,17 % le vittime

“50 vittime in otto mesi, quasi sei lavoratori su dieci erano occupati nel settore agricolo, ma il dato positivo c’è : gli infortuni mortali dei primi otto mesi del 2012 sono diminuiti del 5,7 per cento rispetto al 2011′. La statistica è stata divulgata da Adriana Carotti, responsabile della Sicurezza per la Cgil di vicenza, che ha tracciato un quadro sulla situazione in tutto il Nord Est.

 

‘Anche l’ultimo mese estivo dedicato alle vacanze a Nordest è stato, purtroppo, segnato dalle morti nei luoghi di lavoro – continua la sindacalista – sono state 4 le vittime rilevate nel mese di agosto ed arriva a 50 il numero degli incidenti mortali in Triveneto nei primi otto mesi dell’anno, con una tragica istantanea nel mondo dei campi e dei trattori perché oltre la metà di queste vite spezzate operava proprio nel settore agricolo’.

Secondo l’indagine stilata dalla Cgil, un dato positivo c’è: la diminuizione degli incidenti mortali nel 2012 rispetto al 2011 e pari al 5,7 per cento. Il bilancio reso noto da Adriana Carotti, come da lei stessa sottolineato, è il frutto delle elaborazioni degli esperti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering.

 I dati

Al Veneto ancora il triste primato per il maggior numero di vittime 26 vittime (2 in più di luglio), seguito dal Trentino Alto Adige (14) e dal Friuli Venezia Giulia (10).Bolzano è sempre la provincia in cui viene rilevato il più alto numero di decessi (9), seguita da Verona (7), Treviso e Trento (5), Vicenza, Pordenone e Udine (4), Venezia e Belluno (3), Rovigo e Padova (2), Gorizia e Trieste (1). La provincia più a rischio rispetto alla popolazione lavorativa in Triveneto è nuovamente Bolzano con un indice di incidenza pari a 37,4, seguono: Belluno e Pordenone.

Il Veneto, poi, continua ad emergere anche a livello nazionale per il numero di vittime: al quinto posto dopo l’Emilia Romagna (49), la Lombardia (46), la Toscana (34) e la Campania (27). Per incidenza di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa a Nordest il dato peggiore giunge nuovamente dal Trentino Alto Adige con un indice pari a 29,8 , contro una media nazionale di 15,7 e secondo nella graduatoria nazionale solo all’Abruzzo.

In Friuli Venezia Giulia si registra un indice pari a 19,7 e in Veneto 12,3. Tra i dati più significativi ed allarmanti che emergono nell’indagine c’è quello della mortalità per settori perché il 54 per cento delle vittime del lavoro a Nordest operava nel settore agricolo. Mentre il 12 per cento nelle costruzioni. Il decesso per il ribaltamento di veicoli o mezzi in movimento è la principale causa di morte 30 per cento dei casi, seguita dallo schiacciamento avvenuto in seguito alla caduta di oggetti pesanti (20 per cento), e dalla caduta dall’alto (16 per cento). La fascia d’età più colpita a Nordest è quella che va dai 45 ai 54 anni”.