Dal 4 maggio è partita la Fase2, quella della “convivenza” con il Covid 19, e molte aziende hanno già riaperto. Ma, come noto, alcuni settori devono ancora attendere per riprendere l’attività. È il caso delle imprese che si occupano di servizi alla persona, saloni e centri estetici, tra l’altro i primi a chiudere per l’emergenza sanitaria. Ora proprio queste imprese chiedono a gran voce di poter tornare a lavorare prima della data prevista e fissata al 1° giugno. Attualmente l’ipotesi al vaglio del Governo è quella di lasciar decidere alle Regioni, che potrebbero anticipare a metà mese l’apertura.
“Da sempre i requisiti di sanità e sicurezza fanno parte della nostra cultura professionale: siamo praticamente paragonabili a studi medici – dicono Renata Scanagatta e Valeria Ferron, presidenti delle categorie Acconciatori e Estetica di Confartigianato Imprese Vicenza –. Entrare quindi nei nostri negozi è molto meno rischioso che andare ad esempio nei supermercati. La chiusura delle nostre imprese non ha più senso e rivolgiamo l’ennesimo appello al Governo: sono gli stessi clienti a chiederci di aprire, diamo loro la possibilità di ricevere trattamenti sicuri, piuttosto che si espongano al contagio andando in giro per le case, affidandosi a chi approfitta di questa situazione senza avere alcuna professionalità”.
In previsione, quindi, di una affluenza numerosa di clienti, Confartigianato Vicenza propone che le imprese del benessere possano operare anche nei giorni domenicali dopo la loro riapertura.
“Oltre ad avere proposto le linee guida di esercizio delle nostre attività, abbiamo inviato a Francesco Rucco, nella sua veste di presidente della Provincia di Vicenza, la richiesta di orientare i Comuni all’apertura domenicale delle nostre attività. Per i sindaci si tratterà di emettere una ordinanza per l’apertura facoltativa per almeno un mese successivo alla data effettiva di riapertura delle nostre attività”, aggiungono Scanagatta e Ferron.
Un giorno in più di lavoro all’insegna della responsabilità. I clienti dei saloni e centri benessere, infatti, dovranno accedervi solo su appuntamento, dilazionati nel tempo per evitare che si creino accidentali assembramenti. Con questa misura, acconciatori e centri estetici contano così di garantire lo svolgimento delle loro attività in condizioni di maggiore sicurezza a beneficio dei clienti, smaltendo gli appuntamenti grazie anche ad un giorno in più.
Comunicato stampa a cura di Confartigianato