La crescita dei visitatori stranieri spinge il turismo a Vicenza e provincia. Lo rilevano i dati definitivi 2024 del sistema statistico della Regione Veneto, pubblicati nei giorni scorsi ed elaborati da Confcommercio Vicenza. Il segno più nel confronto tra il 2024 e il 2023 è infatti dovuto principalmente da chi arriva nel Vicentino proveniente da fuori dei confini nazionali, mentre i turisti “interni”, vale a dire provenienti dal resto d’Italia, sono sostanzialmente stabili.
In ogni caso il bilancio è complessivamente positivo, l’anno scorso gli arrivi (tra connazionali  e stranieri) hanno segnato in provincia un + 3,5% nel confronto con il 2023 (sono stati 883.125 contro gli 853.336 dell’anno precedente), mentre le presenze, vale a dire i pernottamenti, sono cresciuti del 2,6% (da 2.264.687 del 2023 sono saliti a 2.322.923). Ma, come si diceva, è stata una crescita asimmetrica: mentre per gli italiani si può parlare di stabilità (+0,2% di arrivi sul 2023 corrispondenti a una crescita di 1.140 turisti e +0,4% di presenze, corrispondenti a un incremento di  5.988 pernottamenti), il balzo in avanti è stato soprattutto sul fronte dell’estero, che ha registrato un +9,3% di crescita di arrivi (il differenziale è di 28.649 turisti in più) nel confronto 2024-2023  e un +7,1% di presenze (ossia un incremento di 52.248 pernottamenti).
Focalizzandosi sul Capoluogo, la crescita degli arrivi è stata leggermente inferiore al resto del Vicentino, con un +2,4% (255.865 nel 2024 contro i 249.854 del 2023), mentre le presenze sono state in linea con un +2,7%  (570.471 contro le 555.295 dell’anno precedente). Ma anche in città, gli arrivi degli italiani hanno segnato il passo, con addirittura un -0,3% (413 turisti in meno sul 2023 ) e le presenze sono aumentate di poco: lo 0,7% (1.923 pernottamenti  in più). A “salvare” l’annata sono state, appunto, le provenienze da oltreconfine con un +5,7% di arrivi (corrispondenti a un incremento di  6.424 visitatori stranieri) e un +4,7 di presenze (ossia un differenziale positivo di 13.253 pernottamenti).
“I dati sono comunque complessivamente in crescita e questo dà fiducia per il futuro, anche se il Capoluogo deve ancora recuperare il picco raggiunto nel periodo pre-covid”,  è l’analisi del presidente di Confcommercio Vicenza Nicola Piccolo, che evidenzia come il 2024 abbia comunque registrato un -8,6% di arrivi e un -11,2% di presenze a Vicenza rispetto appunto al 2019 (l’intera provincia ha invece totalizzato, nel confronto 2024-2019, un +3,5% di arrivi e un + 5,5% di presenze) .

“Di certo – prosegue –  tutto il Vicentino  ha ancora comunque ampi margini per rafforzare l’appeal turistico, ma siamo nella direzione giusta considerando le novità emerse in queste ultime settimane. L’ipotesi di una grande mostra in Basilica Palladiana nel 2026 e la costituzione della Consulta Turismo del Territorio in Camera di Commercio – aggiunge il presidente di Confcommercio Vicenza –  sono due passi in avanti significativi per ridare slancio al settore, perché potranno favorire una promozione sinergica di tutto il territorio e focalizzata sui vari target dei visitatori che scelgono il Vicentino. Proprio la Consulta Turismo, che unisce l’ente camerale, le ODG del territorio e la Provincia – continua il presidente Piccolo, che fa parte della “cabina di regia” dell’organismo, con il direttore Ernesto Boschiero che siede nel Comitato Tecnico -, nasce con l’obiettivo di creare quella strategia provinciale sul turismo che da anni chiediamo come Associazione di categoria in rappresentanza degli operatori del settore e che pensiamo potrà aiutare il territorio a superare le visioni particolaristiche e a fare un auspicato salto di qualità nel delineare lo sviluppo complessivo del settore”.
In questo senso, per il presidente di Confcommercio Vicenza si dovrà puntare soprattutto a rafforzare la componente alberghiera del turismo vicentino (dove oggi si concentra il 60% dei pernottamenti), monitorando la crescita delle strutture complementari. Sempre confrontando il 2024 con il 2023, si nota infatti come gli alberghi vicentini abbiano registrato una sostanziale stabilità delle presenze (+0,2% ), mentre a crescere sono stati soprattutto le notti passate negli alloggi privati, che hanno visto  un consistente +11%.

“Tutte le componenti sono importanti per il buon andamento del turismo – afferma il presidente Piccolo –, ma non scordiamoci che quando il visitatore è accolto in un albergo crea un volano economico e occupazionale di gran lunga superiore a quando la permanenza è in un appartamento turistico. È a questo tipo di crescita, che crea i presupposti per uno sviluppo del territorio, che dobbiamo puntare in provincia, non certo a replicare situazioni che portano solo a disagi per la popolazione e per il territorio e che sono sotto gli occhi di tutti quando guardiamo alle più importanti destinazioni turistiche del nostro Paese Crescita sì, dunque, ma di qualità”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia