RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CONFINDUSTRIA VICENZA
“Tre anni fa, ho denunciato l’inadeguatezza del sistema del click day. Oggi, devo ribadire con forza la stessa critica: nulla è cambiato.
Il Decreto Flussi 2025 ancora una volta impone finestre temporali rigide, trasformando la richiesta di manodopera in una corsa contro il tempo senza alcun criterio di qualità. I numeri relativi alle domande (oltre 164.000 precompilate) confermano la necessità di rivedere alla radice il sistema: le imprese non riescono a programmare e molte rinunciano, perché consapevoli dell’incertezza e delle lungaggini.
Nel frattempo, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione procedono inesorabili. Abbiamo bisogno di lavoratori in vari settori, non soltanto stagionali, ma il sistema attuale risponde con quote insufficienti e procedimenti frammentari.
È indispensabile ripensare i flussi migratori partendo dalle esigenze concrete delle imprese: quando c’è un posto disponibile, con contratto regolare e garanzie di sicurezza, il processo di ingresso dovrebbe essere rapido e accessibile in qualunque periodo dell’anno.
Anche la formazione può e deve essere prevista in maniera strutturale, ad esempio se si vuole offrire opportunità a chi già risiede qui con protezione internazionale: queste persone potrebbero apprendere l’italiano e trovare un lavoro dignitoso, senza cadere nelle maglie del lavoro nero o in mano alla criminalità.
Per raggiungere questo obiettivo, serve un maggior raccordo tra ministeri, centri per l’impiego, agenzie private e imprese, superando logiche emergenziali.
Il mondo è cambiato, l’economia si evolve in fretta e noi rischiamo di restare imbrigliati in un sistema obsoleto, che non fa gli interessi né delle aziende né dei lavoratori. È ora di dire basta alla lotteria del click day e di aprire la strada a riforme coraggiose, capaci di dare finalmente una risposta adeguata ai bisogni reali del Paese.
Alberto Favero, Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle Relazioni Industriali