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Lavoro. Numeri in calo in Veneto: nella prima metà del 2024 solo + 76.800 posti

Nella prima metà del 2024 il mercato del lavoro veneto ha fatto registrare un incremento di 76.800 posti di lavoro dipendente, un risultato in linea con i livelli pre-pandemici del 2019 ma inferiore a quello dell’ultimo biennio. Il calo più vistoso si è registrato nel a giugno, che ha fatto segnare una riduzione delle assunzioni pari al -6,6% e un saldo occupazionale nettamente inferiore a quello del 2023 (+14.000 contro +18.700 dell’anno precedente). “Si accentuano così i segnali di un rallentamento della crescita occupazionale, già in atto nei mesi precedenti”, evidenzia Veneto lavoro diffondendo cifre e analisi. A ridursi rispetto allo scorso anno sono soprattutto i nuovi contratti a tempo indeterminato, aumentati nei primi sei mesi dell’anno di 16.600 unità a fronte dei +22.100 del 2023, e quelli di apprendistato, dimezzati rispetto a 12 mesi fa. Il tempo determinato si mantiene invece in linea con l’andamento del 2023, registrando nel periodo gennaio-giugno 58.000 contratti in più e 254.000 attivazioni. La domanda di lavoro si rivela in calo soprattutto per italiani (-5%), donne (-3%) e lavoratori di età compresa tra i 30 e i 54 anni (-4%), mentre in termini di orario continuano a crescere i rapporti part-time (+2%), che interessano ora il 37% delle assunzioni totali, con picchi del 51% per le donne ma in crescita anche tra gli uomini (27%). Il bilancio occupazionale dei primi sei mesi del 2024 resta positivo in tutte le province ma in forte ridimensionamento soprattutto a Padova (1.800 posizioni lavorative in meno rispetto al saldo 2023 e l’unica a presentare un saldo negativo nel mese di giugno), Vicenza (-1.700) e Treviso (-1.300). Domanda di lavoro in calo a Venezia (-5%), Vicenza (-4%), Treviso (-2%) e Padova (-1%), mentre aumenta a Belluno (+4%) e Verona (+2%); stabile Rovigo (+0,5%).

In termini settoriali, il comparto più in salute si rivela l’agricoltura, che registra un saldo positivo per +9.000 posizioni lavorative dipendenti (in linea con il 2023) e un aumento delle assunzioni dell’8,3%. L’industria continua a mostrare segnali di rallentamento, che interessano soprattutto il sistema moda (tessile, abbigliamento e calzature) e il metalmeccanico, che presenta un saldo positivo per +1.400 posti di lavoro ma lontano dai 4.500 dello scorso anno, soprattutto per l’andamento a giugno (negativo per 200 posizioni di lavoro). Nelle costruzioni il bilancio semestrale è in linea con quello dell’anno precedente nonostante la lieve diminuzione degli ultimi due mesi e la domanda di lavoro si mantiene in crescita (+6,5%). I servizi risentono della battuta d’arresto registrata nel mese di giugno dalle attività turistiche, che potrebbero aver risentito dell’instabilità delle condizioni meteorologiche e di un calendario poco favorevole. L’unico comparto del terziario a mostrare nel semestre una variazione positiva significativa è quello dei servizi di pulizia, che registrano un saldo positivo per 3.500 posizioni lavorative e un aumento delle assunzioni dell’11,4%. Nel primo semestre 2024 gli ingressi in stato di disoccupazione sono stati complessivamente 58.600. Al calo dei disoccupati veri e propri (-2%), che hanno perso o concluso un rapporto di lavoro, fa fronte l’aumento degli inoccupati, ovvero persone prive di precedenti esperienze lavorative (+11%). Cresce, rispetto al 2023, il numero di disoccupati uomini, stranieri e giovani.