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La grinta dei parrucchieri dell’Altovicentino. ‘Pronti per riaprire’. L’ironia del web

Non hanno guadagnato ma non si sono fermati, seppur reclusi in casa, pur di mantenere i contatti con la clientela bisognosa dei loro consigli, specialmente di quelle persone anziane delle quali si sono preoccupati più di ogni altra cosa. Apprensione che si trasforma in ansia per quei clienti anziani che fisicamente non sono in grado di curarsi e che avevano bisogno del parrucchiere anche solo per lo shampoo. Voglia di rimettersi in gioco senza paura del coronavirus, ma dotati di quei dispositivi di sicurezza che garantiranno tutela dal contagio per clienti e impiegati. Sono pronti a ripartire a tutto gas i parrucchieri dell’Alto Vicentino, che dall’emergenza covid-19 escono più forti di prima dal punto di vista sociale, in quanto la loro professione si è riscoperta importante non solo per superficiali motivi di estetica, ma anche per quel valore aggiunto che il parrucchiere sa dare quanto ti fa bello facendoti uscire dal suo salone con una marcia in più. Mai come adesso ce ne siamo resi conto, guardandoci allo specchio con i nostri ciuffi scompigliati, la nostra ricrescita bianca e i ricci che non si tengono più.

“Mi mancano le mie clienti, ho visto Marilyn diventare Pocahontas”

“Chi ha retto meno alla chiusura dei parrucchieri sono stati gli uomini rispetto alle donne, che con il fai-da-te in qualche modo sono riuscite a cavarsela – ha raccontato Gigi Bille, titolare di Camerino 5 di Thiene – Certo, di pasticci le mie signore ne hanno combinati, nonostante non abbia fatto sentire la mia assenza contattandole in video chiamata e portando loro le tinte a domicilio. Ho visto la trasformazione di vere e proprie Marilyn Monroe in Pocahontas, specie le mie clienti che hanno dovuto acquistare il colore al supermercato, che si sa è sempre più scuro di quello riportato sulla scatola. Cosa mi manca di più del mio lavoro in salone? Come un cantante non può fare a meno del suo pubblico, per un parrucchiere è difficile stare senza il proprio gruppo di lavoro, senza il proprio assembramento. Non ho paura di rimettermi in gioco alla luce delle nuove disposizioni di sicurezza disposte dal governo – ha concluso il riccioluto Gigi – Sarà un ricominciare da zero, tutto quello che abbiamo studiato verrà messo in discussione. Ma siamo pronti a ripartire rispettando le regole. Stiamo sfruttando questi giorni di quarantena per studiare come riaprire i battenti per dare certezze alla nostra clientela. Sappiamo che saranno gli anziani ad avere più diffidenza nel ritornare in salone, ma ci siamo già attrezzati per loro, per recarci nei loro domicili con lavateste e tutti i comfort per adeguarci alla situazione. Saremo attrezzati di guanti, che non scoraggeranno le nostre mani nel taglio e di camici monouso. Questo periodo ci ha trasformati tutti e non solo nel loock, ma anche interiormente. A me piace sempre vedere il lato positivo delle cose ed ho fatto tesoro del silenzio per rinnovarmi interiormente. Lo scambio con la clientela c’è sempre stato ed è diventato ancora più profondo”.

“Aumento dei costi, come faremo a gestire le attese?”

“Prevedo purtroppo un incremento dei costi dai 5 ai 10 euro, a causa delle dotazioni monouso, che comprendono asciugamani e igienizzanti e di tutti gli strumenti di sicurezza che metteremo a disposizione – ha sottolineato Stefania Marcante, titolare de Il Ricciolo di Torrebelvicino – Al momento non sappiamo ancora con sicurezza se riapriremo l’1 giugno, poiché dipenderò se i contagi rimarranno in calo. Contagi che in ogni caso non dipendono da noi, ma che comunque influiscono sulle decisioni in merito alla nostra apertura. Da questo lockdown prolungato dei parrucchieri ne escono ‘puliti’ solo gli abusivi, che denunciavamo prima e che hanno continuato il loro lavoro. Io sono stata contattata più volte, ma ho rispettato le regole e non sono andata a domicilio, per tutela la salute, nonostante so per certo che molte clienti avrebbero avuto bisogno perché da sole non riescono a lavarsi i capelli. Noi lavoriamo in sicurezza da anni e abbiamo già adottate nuovi dispositivi di sicurezza, oltre ad aver sempre rinnovato i locali e disinfettato regolarmente. Per quanto riguarda la ricaduta economica, alcuni sono stati costretti a bloccare i pagamenti ai fornitori o gli affitti. Ma questo è negativo, poiché mette in difficoltà altre famiglie e alla fine i conti arriveranno comunque, con l’aggiunta di tasse. E’ una ruota che gira in un vortice che crea danno. La ripartenza sarà un grande punto di domanda, con molti limiti e riduzioni di client, poiché non si potranno avere le stesse persone in negozio e gli appuntamenti saranno diluiti nel tempo. Prevedo che per un appuntamento ci vorranno anche dieci giorni. Naturalmente gli incassi saranno dimezzati. Il virus ha fatto tanti morti, ma questa gestione economica ne farà molti di più”.

“Sono positivo, andrà tutto bene”“Voglio essere positivo, pensare che tutto questo passerà in fretta e ritorneremo più forti di prima, con altri metodi di lavoro, ma con l’entusiasmo di sempre. Il mio pensiero di sconforto è rivolto alle mie clienti anziane, fisicamente impossibilitate dal farsi anche solo uno shampoo adeguato e che non posso aiutare”. E’ un oceano di ottimismo Zeliko Milojevic, che proprio mentre era in procinto di aprire un nuovo salone in centro a Thiene e aveva anche stipulato un mutuo per sostenerne i costi, si è ritrovato bloccato a casa e con la saracinesca abbassata del salone di via Carlo Del Prete. “E’ chiaro che le perdite economiche ci sono state, basti pensare alla somma di 1.800 euro mensili dell’affitto dei locali e ben tredici dipendenti che si ritrovano in cassa integrazione. Non mi sono mai perso d’animo, nemmeno quando ci è stato prospettato di dover tagliare i capelli con i guanti, non oso pensare a come si dovrà fare ad afferrare le ciocche senza avere le mani nude. Affronteremo anche questa, come ho fronteggiato questo momento di difficoltà delle clienti, con cui sono stato in stretto contatto in questi mesi di quarantena molto difficili per loro, che mi hanno cercato continuamente ed hanno avuto bisogno della mia guida per il loro primo colore in casa. Confesso, non potendo fornire loro i colori del negozio, di essermi recato spesso al supermercato per poter dare indicazioni precise a quelle clienti che da una vitalo fanno da me e che si sentivano sperdute davanti agli scaffali. Ho colto l’occasione per consigliare le anziane che vedevo fisse su quelle scatole, come smarrite all’idea di dover fare tutto da sole. E’ chiaro che, di gente in giro, con la piega professionale fatta e le unghie ben smaltate, ne abbiamo visti tutti e questo ci lascia immaginare di quanto stia accadendo nelle case illegalmente. Ma passerà anche questo, perché il valore del salone va ben oltre la piega e lo stiamo riscoprendo in questi giorni in cui sto scambiando con i miei clienti, oltre a consigli professionali, anche quell’umanità che ci manca tanto. A chi sta soffrendo senza il parrucchiere – conclude Zeliko – di fare stare in quarantena anche i capelli, approfittare di questi giorni di clausura per farli riposare, di fare delle maschere nutrienti e di lasciarli naturali dopo lo shampoo. Ce la faremo”.

di Redazione AltovicentinOnline